47 Rōnin è un film del 2013 diretto da Carl Rinsch e con protagonisti Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki Sanada e Rinko Kikuchi. La sceneggiatura del film, scritta da Chris Morgan e Hossein Amini, si basa sulla vera storia dei quarantasette Rōnin, un gruppo di samurai che nel diciottesimo secolo si opposero allo shōgun per vendicare l'uccisione del loro Daimyō.
Trama
'700. L'emarginato Kai decide di unirsi ad un gruppo di rōnin comandato da Kuranosuke Oishi, che cercano vendetta su Lord Kira dopo che questi ha ucciso il loro signore e bandito il gruppo. Per restituire l'onore al loro feudo e al loro signore, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove, che porteranno alla sconfitta di numerosi guerrieri.
Lo sviluppo del film iniziò nel dicembre del 2008, quando la Universal Pictures annunciò di aver ingaggiato l'attore Keanu Reeves per interpretare il ruolo del protagonista e di aver affidato il compito di scrivere la sceneggiatura a Chris Morgan, già sceneggiatore di Wanted - Scegli il tuo destino e di alcuni film della serie di Fast and Furious. Fin dal inizio della produzione era stato deciso che il film avrebbe raccontato una versione adattata della vicenda dei quarantasette Rōnin, unendo ad elementi storici anche elementi tipici del fantasy e scene di battaglie in stile Il gladiatore. Sempre nello stesso periodo la Universal affidò inoltre il compito di produttore a Scott Stuber e quello di produttore esecutivo a Walter Hamada e Chris Fenton. Nel novembre del 2009 il regista esordiente Carl Rinsch venne ingaggiato per dirigere il film, che rappresenta il suo esordio alla regia di un lungometraggio. Il 9 dicembre 2010 Universal Pictures annunciò che il film sarebbe stato prodotto e distribuito in formato 3D.
Il budget del film venne fissato dalla Universal Pictures a 170 milioni di dollari.
Casting
Nel marzo del 2011 vennero aggiunti al cast, accanto al già confermato Keanu Reeves, quattro attori giapponesi, ossia Hiroyuki Sanada, Kou Shibasaki, Tadanobu Asano e Rinko Kikuchi, rispettivamente nei ruoli del capoclan dei samurai Kuranosuke Oishi, della figlia del daimyō dei quarantasette Rōnin e amante di Kai, Mika, di Lord Kira e di Mizuki, una donna agli ordini di Lord Kira. Il successivo 14 aprile si unì al cast anche Jin Akanishi nel ruolo di Chikara Oishi, il figlio di Kuranosuke Oishi.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Keanu Reeves: Kai
Cary-Hiroyuki Tagawa: Shogun
Hiroyuki Sanada: Kuranosuke Oishi
Kou Shibasaki: Mika
Tadanobu Asano: Lord Kira
Rinko Kikuchi: Mizuki
Jin Akanishi: Chikara Oishi
Togo Igawa: Lord Tengu
Rick Genest: Savage
Min Tanaka: Lord Asano
Rinko Kikuchi: Witch
Rob Bottitta: Voce narrante
Doppiatori italiani
Francesco Prando: Kai
Paolo Lombardi: Shogun
Antonio Sanna: Kuranosuke Oishi
Benedetta Ponticelli: Mika
Alberto Bognanni: Lord Kira
Roberto Draghetti: Lord Tengu
Mariano Rigillo: Lord Asano
Jolanda Granato: Witch
Luca Biagini: Voce narrante
Kuro-Obi è un film di Karate Shotokan anno 2007.
La storia ha luogo nel Periodo Shōwa, nello stato fantoccio di Manciukuò, dove la polizia militare governa senza il minimo controllo politico. Un giorno la polizia militare giunge, con un ordine di confisca, alla scuola di Karate Shibahara, dove si allenano il M. Shibahara ed i suoi tre allievi Choei, Taikan e Giryu.
Nel tentativo di risolvere la questione senza scontri, Choei viene ferito al braccio da un colpo di spada del Capitano Tanihara che viene dunque sfidato da Taikan; quest'ultimo sconfigge senza problemi alcuni sottoposti ma, per decisione del Maestro Shibahara, viene sostituito nel duello con Tanihara da Giryu, che sconfigge il suo avversario senza sferrare colpi, umiliandolo.
Poco tempo dopo il maestro Shibahara muore, lasciando il compito a Choei di designare il suo successore, affidandogli la Kuro-Obi: la cintura nera simbolo del Dojo.
La storia prosegue con le vicende dei tre allievi:
Il finale vede contrapporsi Taikan, resosi conto di aver abbandonato la via indicatagli da Shibahara, e Giryu in un duello che decreterà il legittimo proprietario della Kuro-Obi.
Il film si discosta molto dai film di Arti Marziali appartenenti o ispirati dal filone del cinema cinese. Il coreografo Nishi Fuyuhiko lascia da parte le acrobazie tipiche del Wuxia e utilizza per le scene di combattimento uno stile di Karate semplice e basilare, in cui la spettacolarizzazione è ricercata nel tempismo, nella distanza e nella velocità di esecuzione delle tecniche. La volontà di ricreare sullo schermo la vera tecnica ed il vero spirito del Karate si ritrova anche nella scelta del cast: tra gli attori protagonisti Akihito Yagi (5° DAN) è istruttore nell'International Meibukan Goju Ryu Karate, Tatsuya Naka (6° DAN) è istruttore nella sede generale della Japan Karate Association (JKA) e Yuji Suzuki, pur essendo un attore di professione, è 1° DAN.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Akihito Yagi: Giryu
Tatsuya Naka: Taikan
Yuji Suzuki
: Choei
Arashi Fukasawa: Kenta
Hakuryu: Capt. Tanihara
Takayasu Komiya: Ohmoji
Yosuke Natsuki: Eiken Shibahara
Shinya Owada: Comandante Goda
Taro Suwa: Padre
Kimika Yoshino: Hana
I Sette Samurai (七人の侍 Shichinin no Samurai?) è un film del 1954 diretto da Akira Kurosawa e interpretato, tra gli altri, da Toshirō Mifune e Takashi Shimura. Il film è considerato un vero jidaigeki, rimanendo allo stesso tempo nel genere dell'intrattenimento. Di fama mondiale, la pellicola è uno dei più grandi successi di Kurosawa, addirittura considerata da diverse organizzazioni il migliore film giapponese, nonché il primo prototipo del film d'azione.
Trama
Il film, ambientato nel Giappone della fine del XVI secolo (più precisamente nel periodo a cavallo tra il 1587 e l'anno successivo), racconta la storia di un pugno di disperati contadini di un villaggio in cerca di una difesa dalla prossima distruzione annunciata da parte di un gruppo di predoni affamati. L'anziano del villaggio suggerisce ai contadini di cercare aiuto tra i samurai senza signore (Rōnin). La ricerca si presenta subito come un'impresa ardua, nessun guerriero avrebbe offerto aiuto a dei poveri contadini che non avrebbero potuto ricompensare le loro gesta con gloria e denaro. Grazie alla forza della disperazione, i contadini convincono Kambei Shimada (Takashi Shimura) ad aiutarli. Kambei ritiene sia necessario assoldare altri sei samurai per la difesa del villaggio. Alla fine in realtà il gruppo sarà composto da sei samurai e da Kikuchiyo (Toshirō Mifune), un coraggioso contadino che finge di essere un potente guerriero. Tornati al villaggio, Kambei, leader del gruppo, prepara le difese. Dopo tre giorni di battaglia, il gruppo dei quaranta briganti viene decimato e definitivamente sconfitto. Nel corso dei combattimenti, oltre a diversi contadini, quattro samurai hanno perso la vita. I tre superstiti, Kambei, Katsushirō, e Shichirōji assistono ai festeggiamenti degli abitanti del villaggio con l'animo rattristato per la perdita dei compagni.
Interpreti e personaggi
Takashi Shimura: Kambei Shimada
Toshirō Mifune: Kikuchiyo
Yoshio Inaba: Gorobei Katayama
Seiji Miyaguchi: Kyuzo
Minoru Chiaki: Heihachi Hayashida
Daisuke Katô: Shichiroji
Isao Kimura: Katsushiro Okamoto
Keiko Tsushima: Shino
Yukiko Shimazaki: moglie di Rikichi
Kamatari Fujiwara: Manzo, padre di Shino
Yoshio Kosugi: Mosuke
Bokuzen Hidari: Yohei
Yoshio Tsuchiya: Rikichi
Kokuten Kodo: Gisaku
Eijirô Tono: rapitore
Tatsuya Nakadai appare non accreditato nel ruolo di un Samurai (al decimo minuto)
L'Ultimo Samurai (The Last Samurai) è un film del 2003 diretto da Edward Zwick, ambientato in Giappone durante la Ribellione di Satsuma.
Nel 1876, un capitano americano, Nathan Algren, viene incaricato per conto dell'Impero Giapponese di addestrare l'esercito dell'imperatore Meiji allo scopo di eliminare i samurai ribelli presenti nel territorio.
Algren, veterano del 7º Reggimento di cavalleria è alcolizzato e lavora pubblicizzando i fucili della Winchester. La missione affidatagli è per lui solo un modo per far soldi e fuggire da un ricordo terribile e opprimente. Arrivato in Giappone scopre un mondo in piena conflittualità tra la frenetica corsa alla modernità tecnologica e commerciale voluta dal nuovo e giovane imperatore e la cultura millenaria di un popolo dedito alla filosofia e alla guerra ideologica dei Samurai.
I generali giapponesi vogliono affrettare la fine della guerra e inviano subito le truppe per intercettare i samurai, anche se Algren cerca invano di convincerli che le truppe non sono pronte. Questa decisione si rivela troppo affrettata, e l'esercito, composto soprattutto da contadini, viene sconfitto dai ribelli (i quali invece vivono immersi in una filosofia che fa della guerra una vera e propria arte e ragion d'essere). Con la fuga disordinata dei suoi sottoposti, Algren rimane da solo; ferito e circondato, non si arrende neanche ai samurai che, scesi da cavallo per finirlo, rilassano la propria attenzione. Agli occhi del comandante avversario, Katsumoto, la testardaggine del proprio nemico vale a redimerlo dalla "colpa" di aver perso ed è simbolo di personalità e senso dell'onore, il tutto unito alla lancia utilizzata avente lo stendardo della tigre bianca, del quale Katsumoto coglie il messaggio; per questo motivo dà ordine di risparmiarlo e portarlo al proprio villaggio.
Qui Algren impara a conoscere la cultura giapponese tradizionale (che non aveva avuto modo né voglia di approfondire a Yokohama, dove aveva addestrato il nuovo esercito), scoprendo che, ad esempio, i ribelli combattono per l'Imperatore, senza alcuna velleità secessionista; suo mentore è lo stesso Katsumoto che, seppur contrario all'occidentalizzazione non disprezza affatto la cultura esterna, ma ne è, al contrario, molto incuriosito. Il capitano decide di schierarsi al fianco dei ribelli e, col tempo, incomincia a essere trattato da pari dai Samurai che aveva in precedenza combattuto. Uno dei primissimi abitanti del villaggio con cui instaura un rapporto personale è Taka, sorella di Katsumoto e vedova di Hirotaro (il quale era stato ucciso dallo stesso Algren in battaglia), di cui finisce per innamorarsi.
I Samurai combattono per le tradizioni e per l'Imperatore a cui sono fedeli fino alla morte e contro gli ideali occidentali del commercio e della tecnologia, voluta da politici e generali opportunisti. Il capo dei ribelli samurai, Katsumoto, si incontra con l'Imperatore Meiji ma questi è troppo debole per opporsi al volere del Primo Ministro Omura e ai politici. Katsumoto viene arrestato e come da tradizione gli spetta il suicidio rituale. Ma Algren e i samurai lo liberano e lo convincono a morire, non per suicidio, ma riguadagnando l'onore combattendo. Tutti sono consapevoli che le spade dei samurai sono ben poca cosa al confronto con le mitragliatrici e i fucili dell'esercito e nella battaglia finale, nonostante i ripetuti colpi di fucile e di mitragliatrice, i Samurai resistono con onore vendendo cara la pelle, non dichiarandosi sconfitti nemmeno dopo pallottole su pallottole piantate nei loro corpi; alla fine Katsumoto supplica Algren di dargli il colpo di grazia, e Algren esegue. L'ultima parola che il ribelle Samurai rivolge all'eroe americano è: "perfetti, sono tutti perfetti", alludendo ai fiori di ciliegio oggetto di una precedente conversazione, e muore tra le braccia del capitano americano. I soldati dell'esercito regolare giapponese, assistito al supremo sacrificio del leader ribelle, riscoprono le loro tradizioni e i loro valori e si inchinano commossi davanti al cadavere di Katsumoto. Algren, graziato, viene riportato vivo davanti all'Imperatore.
Algren, miracolosamente sopravvissuto alla sanguinosissima battaglia, dopo qualche tempo ottiene udienza di fronte all'imperatore Meiji a cui consegna la spada del defunto Katsumoto; l'imperatore commosso decide di vietare il commercio d'armi con gli occidentali con disappunto dei generali; nell'ultima scena del film Algren torna al villaggio di Katsumoto per riunirsi con Taka.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Tom Cruise: Capitano Nathan Algren
Ken Watanabe: Katsumoto
Shin Koyamada: Nobutada
Tony Goldwyn: Colonnello Benjamin Bagly
Masato Harada: Omura
Shichinosuke Nakamura: Imperatore Mutsuhito
Hiroyuki Sanada: Ujio
Timothy Spall: Simon Graham
Seizo Fukumoto: Bob
Koyuki Katō: Taka
Billy Connolly: Sergente Zebulon Gant
Shun Sugata: Nakao
Togo Igawa: Generale Hasegawa
Scott Wilson: Ambasciatore Swanbeck
William Atherton: Venditore di Winchester
Sosuke Ikematsu: Higen
Doppiatori italiani
Roberto Chevalier: Nathan Algren
Haruhiko Yamanouchi: Katsumoto
Tonino Accolla: Colonnello Benjamin Bagly
Oreste Rizzini: Simon Graham
Ugo Maria Morosi: Sergente Zebulon Gant
Mitsuru Suzude: Omura
La Tigre e il Dragone (cinese tradizionale: 臥虎藏龍, cinese semplificato: 卧虎藏龙, pinyin: Wòh Cánglóng, letteralmente: "La tigre acquattata, il dragone nascosto") è un film wuxia del 2000 diretto da Ang Lee tratto e riadattato dal romanzo "Crouching Tiger, Hidden Dragon", quarto libro della "Crane-Iron Pentalogy" di Wang Du Lu.
La pellicola è stata girata nel villaggio di Hongcun, un sito Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Fu presentato fuori concorso al 53º Festival di Cannes.
Trama
XVIII secolo, Li Mu Bai, grande guerriero e Maestro Wudang, torna a Pechino dopo alcune settimane di meditazione per informare Shu Lien (un'amica, anche lei maestra di arti marziali) di voler smettere di combattere e di voler regalare la sua spada, la leggendaria e micidiale "Destino Verde" forgiata quattrocento anni prima con un metallo praticamente indistruttibile, al signor Tie, un ricco abitante di Pechino, conoscente del governatore Yu. Shu Lien è dapprima sconcertata dalla decisione di Mu Bai sapendo che egli non ha ancora vendicato il suo vecchio Maestro di arti marziali "Gru del Sud", ucciso anni prima da una famigerata assassina, "Volpe di Giada", ma Mu Bai le risponde che ha già trovato pace, perciò non vuole più combattere.
Arrivata alla casa del signor Tie con la preziosa spada, Shu Lien conosce anche Jen (la figlia del governatore Yu) una ragazza vivace ma infelice, ella infatti rivela a Shu Lien di essere in procinto di sposarsi con il rampollo dell'importantissima e ricchissima casata dei Go, ma di non ricambiare la decisione della propria famiglia. Ella è anche abile nell'uso delle Arti Marziali ed è stata addestrata segretamente da "Volpe di Giada", infatti la notte dopo, mascherata da ladra, entra nella casa del signor Tie e ruba il "Destino Verde". Il primo a dare l'allarme è il Maestro Bo, amico di Mu Bai e Shu Lien, quest'ultima ingaggia una lotta contro Jen che però la sconfigge e fugge. Il giorno seguente il maestro Bo contatta un ispettore di polizia chiamato Tsai e la figlia di quest'ultimo, entrambi esperti di arti marziali, per rivelargli di sapere chi ha orchestrato il furto del "Destino Verde", ovvero "Volpe di Giada", e che anni prima gli uccise la moglie; nello stesso momento una piuma appuntita entra dalla finestra della casa di Tsai e vi viene trovato allegato un messaggio dove "Volpe di Giada" dice di volersi incontrare con Tsai, la figlia e il maestro Bo in un luogo chiamato la "Collina Gialla". Arrivati lì, nel combattimento subentrano anche Jen e Mu Bai, che si scontrano, poco dopo "Volpe di Giada" uccide Tsai e poi lei e Jen fuggono.
La sera dopo Jen torna alla casa del signor Tie e rimette il "Destino Verde" al suo posto, però viene sorpresa da Mu Bai, che non la ferma, ma le dice solo che oltre a trovare la pace non combattendo più, vuole anche trovare un degno allievo a cui insegnare l'arte dei Maestri Wudang e dice a Jen che è lei l'allievo che sta cercando, ma lei rifiuta e torna da "Volpe di Giada".
In quella stessa sera si scopre che l'allieva Jen è di molto superiore a "Volpe di Giada", in quanto non sapendo leggere, non è riuscita a scoprire i segreti dell'arte di Wudang, e così comincia la vita da guerriero errante per la giovane spadaccina, da Shu Lien e dal Maestro Li, che ripone in Jen la speranza di avere l'allievo che ha sempre desiderato. Purtroppo per Li Mu Bai il desiderio di vendetta per il proprio maestro approda a un tragico epilogo, perché nonostante Li Mu Bai riesca nel suo intento di uccidere "Volpe di Giada", viene colpito da uno dei dardi avvelenati dell'assassina, che ha tentato di disfarsi della giovane allieva considerata una traditrice.
Neanche la disperata corsa per l'antidoto riesce a salvare il Grande maestro, che muore tra le braccia dell'amata Shu Lien. Poco dopo, Jen raggiunge il monte Wudang dove incontra il suo amante Lo. Dopo una notte di amore con lui, la mattina seguente si reca su di un ponte posto sul monte. Quando viene raggiunta da Lo, Jen chiede a quest'ultimo di esprimere un desiderio, in ottemperanza ad un'antica leggenda. Una volta espresso il desiderio di rimanere con lei nel deserto, Jen si lancia nel vuoto, scomparendo tra le nuvole, lasciando Lo disperato a guardarla svanire.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Chow Yun-Fat: Li Mu Bai
Michelle Yeoh: Shu Lien
Zhang Ziyi: Jen Yu
Chang Chen: Lo
Lung Sihung: Sir Te
Wang Deming: Tsai
Li Li: May
Cheng Pei-Pei: Volpe Di Giada
Gao Xian: Bo
Hai Yan: Madame Yu
Li Fa Zeng: Governatore Yu
Hero (in lingua cinese Yīngxióng 英雄) è un film wuxia del 2002 diretto da Zhang Yimou, interpretato da Jet Li, Tony Leung Chiu-Wai e Maggie Cheung.
Il film è basato sul tentativo di assassinio a Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina, nel 227 a.C. nella residenza di Jing Ke.
Alla sua uscita fu il film più costoso prodotto dalla Cina, la quale non ha a disposizione i fondi dell'industria cinematografica di Hong Kong. Al contrario dei film di quest'ultima, infatti, Hero è girato in lingua cinese-mandarino, e non in cantonese.
Uno dei pregi del film è la presenza delle più grandi star asiatiche, come Jet Li (Li Lianjie), che interpreta il protagonista. Anche Jackie Chan avrebbe dovuto far parte del cast, ma alla fine la cosa non ha avuto luogo. Per gli attori Tony Leung Chiu-Wai e Maggie Cheung, che interpretano i personaggi di Spada Spezzata e Neve Che Vola, questo è il sesto film girato insieme: il settimo è stato realizzato nel 2004 e si chiama 2046 di Wong Kar Wai. Un'altra importante interpretazione è quella di Zhang Ziyi nel ruolo di Luna.
Il coreografo dei combattimenti è Tung Wei, che ha una lunga carriera alle spalle anche come attore.
Il film esce in Cina il 24 ottobre 2002, anche se a Pechino esce solo il 14 dicembre dello stesso anno. Dopo aver riscosso grande successo in tutto il mondo, negli Stati Uniti la casa distributrice Miramax stenta a farlo uscire: risulta decisiva la pressione del regista Quentin Tarantino, grazie alla quale il film esce nelle sale americane il 27 agosto 2004. In Italia il film esce l'8 ottobre 2004.
La colonna sonora è eseguita da Itzhak Perlman.
Trama
Nel 201 a.C. la Cina è divisa in 7 regni, violentemente in guerra l'uno con l'altro. Uno di questi, Qin, è il più agguerrito e vuole ottenere il dominio su tutta la Cina. Il re di Qin è oggetto di continui attentati, tanto da vivere ormai da tre anni in completa solitudine: nessuno può avvicinarsi a lui a meno di 100 passi. Un giorno, uno sconosciuto senza nome si presenta a lui con le prove di aver ucciso tutti quelli che tramavano contro la sua persona: Cielo (Zhangkong, 長空) assassino dall'imbattibile lancia; Neve Che Vola (Feixue, 飛雪) abile spadaccina a cui il re ha sterminato la famiglia e Spada Spezzata (Canjian, 殘劍), eccezionale maestro dell'arte della spada e di calligrafia, questi ultimi due sono amanti.
Accolto dall'esercito di Qin con grandi onori, lo straniero ottiene il privilegio di parlare con il re e, come ricompensa per aver ucciso uno dei più pericolosi assassini del regno (Cielo), gli viene permesso di sedere a 20 passi da lui. Il re desidera sapere come lo sconosciuto sia riuscito a compiere l'impresa di cui si vanta; egli racconta di essere orfano e di essere stato addestrato all'arte della spada fin da giovanissimo, dopodiché descrive il suo primo combattimento, avvenuto davanti a dei testimoni in una casa da gioco.
Come ricompensa per aver ucciso i due assassini che tre anni prima violarono il palazzo del re e cercarono di ucciderlo, gli viene permesso di sedere a 10 passi dal re. Senza Nome (Wuming, 無名) racconta di come abbia raggiunto i due assassini in una remota scuola di calligrafia, fingendo di richiedere a Spada Spezzata la calligrafia della parola spada, e di come sia riuscito a spezzare il legame tra Neve Che Vola e Spada Spezzata, sfruttando la loro gelosia per sconfiggerli entrambi. Qualcosa mette sull'avviso il re, che si fa sospettoso e accusa Senza Nome di averlo ingannato e di voler lui stesso attentare alla sua vita: avendo notato l'energia violenta dello sconosciuto, il re si è reso conto che egli vuole ucciderlo; inoltre, il re aveva potuto constatare durante l'attentato di Neve Che Vola e Spada Spezzata di come questi due fossero delle persone tutt'altro che meschine, come voleva fargli credere invece Senza Nome. Ipotizza dunque che i suoi attentatori abbiano deciso di morire per aiutarlo ad arrivare a 10 passi da lui, per poterlo finalmente uccidere. Racconta dunque una sua versione ipotetica dell'incontro tra Senza Nome, Neve Che Vola e Spada Spezzata.
Vistosi scoperto, Senza Nome rivela di essere un uomo del Regno di Zhao e che la sua famiglia era stata sterminata dall'esercito invasore di Qin. Ammette quindi i suoi intenti omicidi e svela la tecnica che ha messo a punto per uccidere il re (La Morte A 10 Passi o Shibu Yisha, 十步一殺), ma corregge il suo racconto; nessuno è morto: Cielo e Neve Che Vola si sono effettivamente alleati con lui fingendo di morire davanti a testimoni e donandogli le loro armi per dargli la possibilità di attentare alla vita del re, altrimenti irraggiungibile. Ma durante il precedente attentato, Spada Spezzata si rese conto che non avrebbe dovuto uccidere il re, attirando così l'ira di Neve Che Vola; di conseguenza, ha tentato in ogni modo di dissuadere Senza Nome dal suo intento, perché soltanto il re avrebbe potuto unificare i 7 regni della Cina e porre fine alle decennali guerre che avevano spazzato il paese. Ciò nonostante, Senza Nome si era recato lo stesso al palazzo, deciso a compiere la sua missione. Il re, avendo capito che l'unica persona ad aver compreso il suo progetto è proprio il suo peggior nemico, Spada Spezzata, e lancia a Senza Nome la propria spada e si volta a guardare la calligrafia della parola spada che aveva eseguito proprio Spada Spezzata. A quel punto il re capisce attraverso la calligrafia il pensiero di Spada Spezzata: il vero spadaccino è colui che non ha più bisogno della spada, né ha bisogno di uccidere. Senza Nome, dopo aver a lungo esitato, decide di risparmiare il re per un bene più grande: la pace "sotto un unico cielo".
Disarmato e con molta calma, Senza Nome esce dal palazzo del re circondato dall'esercito in assetto da guerra (anche se nessuno osa attaccarlo, conoscendo la sua potenza), ma arrivato alle porte del palazzo si ferma, si volta, e attende. Il re, spronato dai consiglieri e comprendendo lo stato d'animo dell'avversario, dà ordine a malincuore di ucciderlo; Senza Nome, perfettamente in grado di fermare ogni freccia scagliata contro di lui, decide di non difendersi. Nonostante abbia attentato alla vita del re, gli verrà tributato un funerale da eroe con tutti gli onori.
Furibonda per il fallimento dell'attentato, Neve Che Vola sfida in combattimento Spada Spezzata ritenendolo colpevole di aver convinto Senza nome a graziare il re, sebbene sappia di non avere possibilità contro di lui. Egli però rinuncia a difendersi per dimostrarle il proprio amore e viene trafitto mortalmente. Disperata, Neve Che Vola si unisce a lui nella morte.
Pochi anni dopo, i sette regni divennero un unico paese governato dal re di Qin: la Cina.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Jet Li: Senza Nome
Tony Leung Chiu-Wai: Spada Spezzata
Maggie Cheung: Neve Che Vola
Zhang Ziyi: Luna
Donnie Yen: Cielo
Daoming Chen: Re di Qin
Doppiatori italiani
Fabio Boccanera: Senza Nome
Francesco Prando: Spada Spezzata
Cristina Boraschi: Neve Che Vola
Federica De Bortoli: Luna
Sandro Acerbo: Cielo
Luigi La Monica: Re di Qin
Ip Man (cinese tradizionale: 葉 問, cinese semplificato: 叶 问, pinyin: Ye Wen) è un film del 2008 semi-biografico di arti marziali vagamente basato sulla vita di Yip Man, un maestro dell'arte marziale del Wing Chun e la prima persona dedita ad insegnare l'arte apertamente. Uno dei suoi studenti fu l'influente e apprezzato artista marziale e attore Bruce Lee. Il film si concentra sugli eventi nella vita di Ip che prendono luogo nella città di Foshan durante la Seconda guerra sino-giapponese.
Trama
Ip Man è ambientato nel 1930 a Foshan, florido centro di arti marziali cinesi del sud, dove le varie scuole marziali (kwoon) sono in forte concorrenza tra loro. In questa città il miglior maestro di Wing Chun è Ip Man, uomo benestante e modesto che non sente necessità di avere discepoli e trascorre le sue giornate tra la famiglia, gli allenamenti e gli incontri con amici e conoscenti. Pur non essendo un professionista, Ip è rispettato a Foshan a causa della capacità che dimostra in amichevoli competizioni a porte chiuse con i maestri locali e la sua reputazione esce ulteriormente rafforzata dallo scontro con un aggressivo e altamente qualificato maestro del Nord, Jin Shanzhao, che viene sconfitto accrescendo l'orgoglio regionale dello stile di combattimento del Sud.
L'invasione giapponese nel 1937 incide negativamente sulla vita di tutti a Foshan. Casa Ip è occupata da militari giapponesi e usata come loro quartier generale a Foshan. Ip e la sua famiglia perdono la loro ricchezza e sono costretti a trasferirsi. Nel disperato tentativo di mantenere la sua famiglia, Ip accetta un lavoro come coolie in una miniera di carbone. Il generale giapponese Miura, che è un maestro dell'arte marziale giapponese (il Karate), istituisce un'arena dove esperti di arti marziali cinesi competono con la sua formazione militare. Gli artisti marziali cinesi guadagnano un sacco di riso per ogni avversario giapponese sconfitto. Quando un amico di Ip scompare, questi decide di indagare e scopre l'arena del generale Miura. In un primo momento turbato dallo spettacolo, è maggiormente infuriato quando vede un maestro, collega a Foshan, raccogliere un sacco di riso dopo la sconfitta e venire freddato da un colpo alla nuca. Per complicare ulteriormente le cose Ip viene a sapere che Zhao Li, un ex-agente di polizia e conoscente di Ip, ora lavora come traduttore per i giapponesi. In risposta, Ip richiede un incontro con dieci avversari in una sola volta, e li sconfigge con facilità. La sua abilità suscita l'interesse di Miura, che cerca di saperne di più su Ip e vuole vederlo combattere di nuovo.
Ip visita il suo amico Chow Ching-Chuen, che possiede e gestisce un cotonificio a Foshan. Chow racconta a Ip di una banda di criminali guidata da Jin Shanzhao che molesta i dipendenti per estorcere loro del denaro. Ip insegna agli operai il Wing Chun per autodifesa. Nel frattempo, Miura si spazientisce di non veder tornare Ip nell'arena e manda alcuni suoi uomini a trovarlo. Dopo diverse molestie alla sua famiglia, Ip incontra gli uomini di Miura e li sconfigge. Lui e la sua famiglia vengono quindi costretti a nascondersi. Il ritorno dei ladri al cotonificio causa la reazione dei lavoratori che combattono usando le tecniche che Ip ha insegnato loro. Proprio in quel momento, Ip appare e sconfigge il capo dei banditi, Jin Shanzhao, intimandogli di non molestare più i lavoratori.
I soldati giapponesi arrivano al cotonificio e trovano Ip. Miura lo minaccia: risparmierà la sua vita solo se insegnerà il Wing Chun ai suoi soldati. Ip rifiuta e sfida Miura, che accetta, sia a causa del suo amore per le arti marziali sia perché rifiutare la sfida sarebbe una vergogna. La sfida tra Ip e Miura è pubblica e si tiene nella piazza di Foshan. Ip vince la battaglia, sconfiggendo Miura con le sue straordinarie abilità.
Appena il generale sconfitto cade al suolo, perdendo la battaglia, Ip guarda alla folla e sente il tifo cinese, vede tra la folla la moglie e il figlio con Chow. Proprio in quel momento Sato, vice di Miura, spara a Ip. Ne nasce una rivolta del pubblico cinese contro i soldati giapponesi e Ip viene portato via in mezzo al caos. Ip sopravvive e fugge a Hong Kong (all'epoca territorio inglese) con la sua famiglia. Lì, Ip apre una scuola di Wing Chun, nella quale accoglierà tra i suoi studenti Bruce Lee.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Donnie Yen: Ip Man
Simon Yam: Zhou Qing Quan
Fan Siu-wong: Jin Shan Zhao
Ka Tung Lam: Li Zhao
Yu Xing: Maestro Zealot Lin
You-Nam Wong: Shao Dan Yuan
Chen Zhi Hui: Maestro Liao
Calvin Cheng Ka-Sing: Chow Kong-Yiu
Ip Man 2 è un film del 2010 semi-biografico di arti marziali, sequel di Ip Man, liberamente ispirato alla vita di Yip Man, un maestro dell'arte marziale del Wing Chun.
Trama
Il maestro Ip Man e la sua famiglia si trasferiscono a Hong Kong nei primi anni 50 dopo la loro fuga da Foshan. Ip desidera aprire una scuola per diffondere la sua arte e guadagnarsi da vivere, ma ha difficoltà ad attirare studenti a causa della sua mancanza di reputazione in città. Un giorno il maestro incontra un giovane di nome Wong Leung, che lo sfida tempestivamente ad una lotta, ma viene facilmente sconfitto. Wong si allontana umiliato, ma poco dopo ritorna con alcuni amici per combattere contro il maestro Ip, che li batte tutti facilmente. Sbalorditi ed affascinati dall'abilità del maestro, Wong e i suoi amici diventano i primi studenti di Ip. Poco dopo mentre affigge alcune locandine promozionali, Wong viene avvicinato da alcuni studenti di Hung Gar. Uno di loro sfida Wong in combattimento perdendo rovinosamente, ma per vendetta i suoi compagni rapiscono Wong, chiedendo un riscatto al maestro Ip.
Poco dopo Ip raggiunge il mercato ittico per liberare l'allievo ma, dopo aver cercato inutilmente di risolvere la questione pacificamente, entrambi sono costretti a confrontarsi con una folla sempre più crescente di allievi e studenti di Hung Gar. Mentre si fanno strada tra la folla e le bancarelle, Ip e Wong vengono raggiunti e soccorsi da Jin Shanzhao e la sua banda, ma prima che la situazione degeneri sopraggiunge il maestro Hung che, sedati gli animi, informa il maestro Ip Man che per poter aprire una nuova scuola di arti marziali in città deve prima sfidare e battere tutti gli altri maestri.
Accettata la sfida, Ip combatte contro gli altri maestri e, solo dopo uno spettacolare combattimento con il maestro Hung terminato in parità, ottiene il permesso di insegnare nella sua scuola a patto di corrispondere mensilmente una quota per la protezione. Ip Man rifiuta e ben presto gli studenti ed affiliati delle altre scuole di arti marziali cercano di boicottare la sua attività, impaurendo ed allontanando i nuovi potenziali allievi. Dopo una rissa tra i propri allievi e quelli di Hung, il maestro Ip è costretto a lasciare la propria palestra. Recatosi presso l'abitazione del maestro Hung per risolvere la situazione, Ip ingaggia con questi un nuovo duello, che viene interrotto solo dal fortuito sopraggiungere dei familiari di quest'ultimo: Ip salva uno dei figli di Hung da un colpo accidentale, guadagnandosi così il rispetto del rivale.
Alcuni giorni dopo Hung organizza un incontro di boxe nella sua scuola, ufficialmente per agevolare uno scambio culturale tra la culture orientale e quella occidentale. La manifestazione inizia con un'esibizione di boxe cinese da parte delle varie scuole di Hong Kong, tuttavia il pugile stella della manifestazione, Taylor "The Twister" Milos, insulta apertamente e attacca degli studenti, provocando il caos che i maestri riescono a stento a sedare. Hung sfida Twister allo scopo di difendere e il kung fu e la cultura cinese che esso rappresenta. Anche se Hung si dimostra in un primo momento superiore al proprio avversario, comincia a indebolirsi a causa della propria asma e viene brutalmente ucciso dal brutale pugile britannico.
La notizia della morte di Hung si diffonde rapidamente tra tutto il popolo cinese, provocando uno scandalo che spinge Wallace a tenere una conferenza stampa: in essa egli afferma che la morte di Hung è stato uno spiacevole incidente, inoltre Twister annuncia che accetterà la sfida di qualunque combattente cinese, al fine di liberarsi della sua cattiva reputazione. In realtà, il suo scopo è quello di uccidere ogni guerriero cinese di Hong Kong per dimostrare la presunta superiorità della boxe occidentale. Ip Man si presenta alla conferenza stampa e accetta la sfida dell'inglese.
Viene il giorno della grande sfida, proprio in concomitanza col parto della moglie di Ip, che dà alla luce il suo secondogenito. Inizia l'incontro tra il maestro cinese e Twister: dopo una prima fase di difficoltà, nella quale Ip Man fatica a far fronte alla potenza e resistenza del nemico, la sua prodigiosa abilità nel Wing Chun comincia a imporsi sulla furia di Twister, che viene più volte colpito e atterrato. Al termine di un round, con un gesto volutamente scorretto, il pugile colpisce Ip ben dopo il suono della campanella, approfittando così della guardia abbassata dell'avversario. Come se non bastasse, vedendo il proprio portabandiera in difficoltà, Wallace convince i giudici inglesi a proibire ufficialmente l'uso dei calci, in modo da limitare l'azione di Ip Man. Quando sembra che sia arrivata la fine, il cinese cambia la sua strategia, attaccando l'avversario alle braccia per demolirne la difesa. Indebolito, Twister crolla sotto i pugni di Ip Man, che riversa nei propri colpi tutta la rabbia maturata nel ricordo della morte del maestro Hung.
Tra gli applausi del pubblico cinese, Wallace viene arrestato dai suoi superiori per la propria condotta, mentre Ip, durante il suo discorso al pubblico, afferma che nonostante le differenze di razza e nello stile di combattimento, egli ritiene che tutti gli esseri umani siano degni dello stesso rispetto e che non intende promuovere la propria vittoria come il segno della superiorità del kung fu sulla boxe occidentale. Le sue parole conquistano anche il pubblico inglese, decretando la sconfitta di Twister su tutti i fronti. Ip può tornare a casa e riunirsi con la propria famiglia.
La scena finale mostra l'arrivo nella casa del maestro di un ragazzino desideroso di imparare il Wing Chun. Alla richiesta del nome da parte del maestro Ip, quello risponde arrogante: "Mi chiamo Bruce Lee"...
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Donnie Yen: Ip Man
Lynn Hung: Zhang Yong Cheng
Simon Yam: Zhou Qing Quan
Sammo Hung: Maestro Hung Quan
Huang Xiaoming: Wong Leung
Fan Siu-wong: Jin Shan Zhao
Kent Cheng: Fatso
Darren Shahlavi: Twister
Calvin Cheng Ka-Sing: Chow Kong-Yiu
Jiang Dai-Yan: Bruce Lee
The Legend Is Born - Ip Man è un film di arti marziali semi-biografico di Hong Kong del 2010 basato sui primi anni di vita del grande maestro di Wing Chun Ip Man, diretto da Herman Yau e interpretato da Dennis To nel ruolo del protagonista. Sebbene non sia stato realizzato in collaborazione con Ip Man o Ip Man 2 di Wilson Yip, The Legend is Born presenta diversi attori che sono apparsi nei film di Yip, tra cui Sammo Hung, Louis Fan e Chen Zhihui. Il film presenta anche un'apparizione speciale di Ip Chun, il figlio di Ip Man.
Trama
Da bambino, Ip Man impara il Wing Chun da Chan Wah-shun insieme a Ip Tin-chi (fratello adottivo di Ip Man) e Lee Mei-wai. Dopo la morte di Chan a causa di una malattia, Ip Man continua a imparare il Wing Chun dal suo anziano, Ng Chung-sok, prima di lasciare Foshan per studiare a Hong Kong.
A Hong Kong, dopo una partita di hockey su prato, Ip Man ei suoi compagni di scuola subiscono insulti razzisti da parte di un occidentale. Ip Man si offende per la lingua. L'occidentale poi li insulta in cinese. Ip Man sfida l'occidentale a un combattimento e lo sconfigge. La notorietà e la popolarità di Ip Man sono aumentate vertiginosamente dopo l'incidente. Mentre riceve medicine per curare l'occidentale a cui ora si riferisce come un amico, incontra il maestro Leung Bik, che in realtà è il figlio di Leung Jan, l'insegnante di Chan Wah-shun. Ip Man impara uno stile diverso e migliorato di Wing Chun da Leung e la sua abilità nelle arti marziali migliora enormemente. Nel frattempo a Foshan, Ip Tin-chi divenne un importante uomo d'affari sotto un'altra associazione di arti marziali Wing Chun.
Ip Man torna a Foshan anni dopo e si riunisce con i suoi coetanei. Ng Chung-sok vede che Ip Man ha imparato un nuovo stile di Wing Chun da Leung Bik, che differisce dallo stile ortodosso di Chan Wah-shun. Ip Man in seguito si innamora anche di Cheung Wing-shing, la figlia del vice sindaco di Foshan. Quando Lee Mei-wai si rende conto che Ip Man ama Cheung, accetta l'amore di Ip Tin-chi per lei. Durante la loro prima notte di nozze, il suo padrino viene assassinato e Ip Man viene arrestato come principale sospettato dopo essere stato visto lottare con lui. Cheung in seguito ha mentito dicendo che Ip Man era stato con lei tutta la sera per farlo uscire di prigione. Lee scopre una lettera a Ip Tin-chi, che rivela il suo coinvolgimento nell'omicidio del suo padrino. È stata salvata da Ip Tin-chi quando ha tentato il suicidio ed entrambi partono per Foshan ma vengono fermati dai giapponesi. Lee viene catturato e Ip Tin-chi è costretto a uccidere Ng Chung-sok perché Lee gli ha mostrato la lettera.
All'associazione di arti marziali, Ng Chung-sok fu sconfitto da Ip Tin-chi e dai giapponesi. Ip Man arriva in tempo per salvare Ng Chung-sok dall'essere ucciso e successivamente sconfigge i giapponesi e Ip Tin-chi. Ip Tin-chi rivela quindi di essere in realtà un giapponese ed è stato inviato in Cina per infiltrarsi e lavorare come agente sotto copertura. Quindi esegue il seppuku per porre fine alla sua vita. Ip Man si precipita al molo per salvare Lee. Sconfigge i giapponesi e salva Lee. Al molo, scoprono che i giapponesi hanno contrabbandato bambini giapponesi in Cina, forse come futuri agenti sotto copertura, simili a Ip Tin-chi.
Ng Chung-sok racconta la storia della notte ai nuovi apprendisti dell'associazione di arti marziali. Il figlio di Ip Man, Ip Chun, è visto tra i nuovi apprendisti. Ip Man torna all'associazione e viene mostrato sposato con Cheung.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Dennis To: as Ip Man
Louis Fan: as Ip Tin-chi / Tanaka Eiketsu, Ip Man's oath brother
Huang Yi: as Cheung Wing-shing, Ip Man's love interest
Rose Chan Ka-Wun: as Lee Mei-wai, Ip Man's junior.
Xu Jiao: as the younger Lee.
Ip Chun as Leung Bik, Ip Man's
sisuk
Sammo Hung: as Chan Wah-shun, Ip Man's
sifu / Austin Yuan
Hins Cheung: as Cho, Ip Man's love rival
Yuen Biao: as Ng Chung-sok, Ip Man's senior / Vincent Yuan
Lam Suet: as Cheung Ho-tin, the vice-mayor of Foshan and father of Cheung Wing-shing
Sire Ma: as Cheung Wing-wah, Cheung Wing-shing's younger sister
Bernice Liu: as Kitano Yumi
Chen Zhihui: as Ip Man's father
Kenny Kwan
Andy Taylor: as foreign challenger at the field hockey match
Ip Man: The Final Fight è un film di arti marziali biografico di Hong Kong del 2013 diretto da Herman Yau, con Anthony Wong, Anita Yuen, Jordan Chan, Eric Tsang e Gillian Chung. È basato sulla vita del grande maestro di Wing Chun Ip Man. Questo film non ha alcun legame con i precedenti film di Ip Man, come Ip Man e Ip Man 2 di Wilson Yip, e The Grandmaster di Wong Kar-wai.
Trama
Nel 1949, Ip Man, che soffriva di dolori gastrici cronici, si reca da solo a Hong Kong. Inizia insegnando Wing Chun sul tetto di un edificio che ospita l'associazione generale del personale di un hotel. Incontra e accetta nuovi studenti, tra cui Tang Shing, Leung Sheung, Wong Tung, Lee King e Chan Sei-mui. Durante quel periodo di tempo, anche la moglie di Ip Man, Cheung Wing-sing, viene a Hong Kong per raggiungere il marito, ma torna a Foshan poco dopo perché la vita a Hong Kong è dura. La coppia non si rivide mai più perché Cheung morì poco dopo essere tornato a Foshan. Suo figlio Ip Chun viene da Foshan a Hong Kong per unirsi a lui.
Ip Man: The Final Fight ritrae un resoconto più realistico della vita di Ip Man a Hong Kong. Lotta contro le vicissitudini della vita e deve far fronte al suo dolore gastrico. Insiste anche per avere una relazione con la cantante Jenny dopo la morte di sua moglie, anche se i suoi studenti si oppongono fortemente. Entra anche in conflitto con Ng Chung, un maestro dello stile della gru bianca, ma in seguito diventano amici. Quando Wong Tung si mette nei guai con un boss della mafia chiamato Local Dragon, Ip Man ei suoi studenti si presentano e salvano Wong. Ip Man sconfigge anche Local Dragon in un combattimento, lo cattura e lo consegna alla polizia. Dopo il combattimento, incontra brevemente Bruce Lee e i due studenti di Lee. Il film si conclude con Ip Man che pratica il Wing Chun su un manichino di legno mentre Ip Chun lo registra su una telecamera, seguito da riprese reali del vero Ip Man che fa la stessa cosa.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Kevin Cheng as young Ip Man
The Grandmaster (Yut doi jung si) è un film del 2013 scritto e diretto da Wong Kar-wai e interpretato da Tony Leung e Zhang Ziyi. È basato sulla vita di Yip Man, maestro di arti marziali Wing Chun e mentore del grande Bruce Lee.
Trama
Il film ripercorre alcuni momenti della vita di Yip Man, lasciandone volutamente in ellissi molti altri. Molto spazio è dato anche ai personaggi di Gong Yutian, anziano maestro del Nord a cui si deve l'incontro tra diverse scuole e stili diversi, e che è ora in procinto di ritirarsi; Gong Er, sua figlia, erede unica della tecnica delle "64 mani"; Ma San, allievo ingrato ed ambizioso, che ucciderà il proprio maestro; e Yixiantian detto "il rasoio", spia nazionalista e nemico giurato del governo fantoccio voluto dagli invasori giapponesi. Al centro del film ci sono due scontri principali: quello tra Yip Man e Gong Er, all'interno di un lussuoso bordello, che si chiude con una sostanziale parità facendo al contempo sbocciare un sentimento d'amore tra i due (mai trasformatosi in una relazione), e quello tra Gong Er e Ma San, che ha per luogo una stazione ferroviaria e che termina con il ferimento e l'umiliazione di quest'ultimo. Nell'ultima parte si conosce il destino dei protagonisti: Gong Er muore di malattia dopo aver dedicato tutta la vita alla causa delle arti marziali in onore del padre, mentre Yip Man si trasferisce ad Hong Kong dove contribuisce alla diffusione del Wing Chun.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Tony Leung: Yip Man
Zhang Ziyi: Gong Er
Cung Le: Tiexieqi
Song Hye-kyo: Cheung Wing-sing
Chang Chen: Razor Yixiantian
Julian Cheung:
Zhao Benshan: Ding Lianshan
Leung Siu-lung:
Wang Qingxiang: Gong Yutian
Zhang Jin: Ma San
Shang Tielong: Jiang
Doppiatori italiani
Antonio Sanna: Yip Man
Valentina Mari
: Gong Er
Carlo Valli: Gong Yutian
Christian Iansante: Ma San
Paolo Marchese: Jiang
Confucius (孔子) è un film del 2010 scritto, prodotto e diretto da Hu Mei, con Chow Yun-Fat nel ruolo dell'omonimo filosofo cinese. La produzione del film è iniziata nel marzo del 2009 con le location nella provincia cinese di Hebei e agli Hengdian World Studios nello Zhejiang.
Trama
Nella Cina del V secolo a.C., il maestro Confucio (Kong Qiu) viene invitato a corte dal sovrano della provincia di Lu. Infatti nella zona si verificano numerosi disordini a causa dell'ignoranza del popolo e dell'assenza totale di cultura.
Così Confucio inizia il suo lavoro e si dimostra un brillante insegnante e pensatore libero, ristabilendo l'ordine nella contea. Alla fine Confucio verrà elevato al grado di Capo Consigliere del Re, ma viene esiliato quasi subito da alcuni nemici del re. Al grande maestro cinese non resta che diffondere le sue dottrine altrove, ma non dimenticherà mai l'affetto per quel paese che lo ha ospitato.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Chow Yun-Fat: Confucio
Zhou Xun: Nanzi
Xu Huanshan: Laozi
Yao Lu: Duca Ding di Lu
Ma Jingwu: Duca Jing di Qi
Bi Yanjun: Duca Ling di Wei
Wang Huichun: Li Chu
Li Huan: Kuai Kui
Chen Jianbin: Ji Sunsi
Lu Yi: Ji Sunfei
Doppiatori italiani
Roberto Pedicini: Confucio
Chiara Colizzi: Nanzi
Dario Penne: Ji Sunsi
Marco Mete: Duca Ding di Lu
Gianfranco Miranda: Yan Hui
Christian Iansante: Ji Sunfei
Sergio Di Stefano: Li Chu
Fabio Boccanera: Gongshan Niu
Stefano Mondini: Zilo
L'ultimo imperatore è un film epico e biografico del 1987, diretto da Bernardo Bertolucci. Il soggetto trae spunto da Sono stato imperatore, l'autobiografia di Aisin Gioro Pu Yi.
Colossal di successo mondiale che segnò una svolta decisiva nella carriera del regista. La pellicola ricevette un vasto numero di riconoscimenti, tra cui 9 Oscar e 9 David di Donatello.
Trama
Manciuria, confine tra Unione Sovietica e Cina, anno 1950. Un treno militare proveniente dalla Russia sovietica e carico di criminali di guerra accusati di aver collaborato con l'invasore giapponese durante la guerra fa il suo arrivo in un avamposto della Repubblica Popolare Cinese. Tra i prigionieri vi è Aisin Gioro Pu Yi, l'ultimo e ormai ex imperatore cinese: non si distingue per nulla dagli altri prigionieri, e i soldati lo trattano con la stessa durezza che riservano agli altri ostaggi. Facendo drammaticamente i conti con un avvenire nei panni di un carcerato senza importanza e prospettive, peraltro alla totale mercé di un feroce e onnipotente regime comunista, tenta il suicidio tagliandosi le vene dei polsi e immergendo le mani nell'acqua calda di un gabinetto. Mentre i guardiani, che hanno intuito tutto tentano di sfondare la porta, la mente di Pu Yi inizia a rievocare la sua vita fin dal primo ricordo d'infanzia.
La vicenda si sposta nella Pechino del 1908. La millenaria Cina di questi anni e il suo impero sono scossi da avvenimenti politici e sociali disastrosi, oltre che da intrighi di palazzo e nobiliari assai tortuosi. Sia l'aristocrazia che la burocrazia si fondano infatti sulle cospirazioni, ogni casa feudale complotta per un sempre maggior potere. La corruzione e l'ambizione sono dovunque, soprattutto adesso che l'imperatore è appena morto, avvelenato dalle persone che gli erano più vicine appena dopo aver detto di voler riformare da cima a fondo l'impero, che ora attende di incoronare il nuovo Signore dei Diecimila Anni. Aisin Gioro Pu Yi, un bimbo di appena tre anni e figlio del principe Chun, viene condotto per ordine dell'Imperatrice Vedova entro le mura della Città proibita, luogo riservato alla personale dimora imperiale e sede della celebre corte di eunuchi. Ivi, il bambino assiste alla morte della vecchia sovrana, chiamata il "Vecchio Buddha", e da cui è nominato erede al trono.
Immediatamente dopo, durante un'antica cerimonia ricca di colore e solennità, il bambino viene incoronato nuovo Signore dei Diecimila Anni in presenza dei più alti dignitari cinesi e militari; come animale domestico gli viene donato un piccolo grillo da un suddito che ha viaggiato fino alla capitale per assistere all'evento. Dal giorno dell'incoronazione in avanti, Pu Yi viene tenuto isolato da tutto il resto della Cina e del mondo circostante nel Palazzo Imperiale, da cui gli è categoricamente proibito di uscire. Per ovvi impedimenti d'età, non viene informato di questioni di governo e di Stato, e non esercita minimamente il suo immenso potere in favore dei suoi ministri ed eunuchi di corte, i quali lo crescono in un clima di forte ipocrisia e opportuno servilismo. L'unica persona che lo ama veramente è Ar Mo, la sua balia.
A questo punto, la scena ritorna al 1950, e Pu Yi viene salvato dal governatore del carcere, che gli tampona le ferite e lo fa trasportare fino alla sua cella, dove viene internato insieme al fratello minore. Questo gli fa ricordare ancora l'infanzia alla Città proibita, dove un giorno riceve la visita sua e della madre, i quali gli portano in dono un pregiato aquilone. Ma ormai l'impero cinese, dopo anni di stremo e sommosse in ogni dove, collassa definitivamente: la Cina viene sconvolta dalla guerra civile e diviene una repubblica. Il piccolo Pu Yi, che assiste indignato alla provocatoria parata del Presidente entro le mura della Città Proibita, cuore dell'abbattuto Impero, viene di fatto lasciato regnare solamente sulla sua corte di dignitari ipocriti e adulatori entro le mura della Città proibita. Fregiato ironicamente del titolo di Imperatore della Città proibita, ormai si rende conto di essere imperatore solo di nome, come il suo stesso Gran Tutore, suo unico amico e consigliere, gli fa capire benevolmente. Nello stesso periodo, Ar Mo gli viene portata via per sempre, e a lui non resta che rimanere solo in compagnia di severe Alte Consorti, mogli dei precedenti Signori dei Diecimila Anni.
La scena si sposta prima al 1950 e poi al maggio 1919, quando un gentiluomo europeo assume l'incarico di precettore privato del sovrano ormai adolescente, dal quale riceve l'onore di risiedere stabilmente alla Città proibita e il diritto di essere trasportato in una lettiga da quattro portatori. Mr. Johnston, persona colta e distinta, piena di umanità e saggezza, è il primo ad affacciare l'imperiale discepolo alla realtà e alla modernità, con una profonda e sincera nota di benevolenza, attirandosi però le pregiudiziali antipatie e le contrarietà delle dame di compagnia e degli eunuchi. Il massimo degli attriti si raggiunge quando il precettore insiste perché Pu Yi indossi stabilmente gli occhiali, prevenendo una sicura perdita della vista, e impari a usare la bicicletta. Poco dopo essere rimasto orfano di madre, morta dopo aver inghiottito una palla di oppio, il giovane sovrano prende due mogli, lamentandosi con Mr. Johnston di non aver potuto scegliere, e di volere piuttosto una moglie moderna che sappia ballare i moderni balli dell'Occidente e che parli inglese e francese. Più volte palesa al suo precettore l'intenzione di voler andare a Oxford, all'università, scappando da tutto ciò che ha sempre conosciuto.
La scena ritorna alla prigione comunista di Fushun nel 1950, e Pu Yi viene chiamato per la prima volta agli interrogatori. Il personale non lo chiama neppure più con il suo nome, ma con il solo numero di matricola, 981, e lo inquisisce sulla sua vita e le colpe di cui viene accusato dal governo centrale cinese: gli viene accreditata l'accusa di essere un collaborazionista, un traditore e un controrivoluzionario. L'ultimo imperatore, visibilmente umiliato e spogliato di tutta la sua aristocratica alterigia, comincia a narrare flebilmente le circostanze che lo portarono fuori della Città proibita fino a subire l'influenza pesante dei giapponesi, mentre le scene si spostano proprio in quel periodo, quando cioè il governo centrale cinese viene sciolto e costretto alla fuga, facendo sì che la Cina si divida in tante parti soggette a differenti signori della guerra che per tempo si combattono in ogni dove per il controllo definitivo di uno Stato che ormai si è fatto corrotto quanto il vecchio impero. Gran parte della Cina finisce sotto il controllo del generale Chiang Kai-shek e dei nazionalisti del Kuomintang. Tratto in arresto, Pu Yi trova rifugio all'ambasciata giapponese, dove gli viene promesso il regno sulla Manciuria, terra di origine della sua antica dinastia. Per anni, mentre la Cina si logora con le lotte dei signori della guerra, l'ex regnante si trasforma in un playboy di provincia a Tientsin, dove assume il nome di Herry Pu Yi. I suoi dignitari non si stancano mai di indurlo a spendere ingenti quantità di denaro nel tentativo di comperare i prodotti dell'Occidente e la più preziosa amicizia di qualche personaggio influente, sia esso cinese, giapponese o qualche generale della Russia Bianca. Nel frattempo, il suo legame con la sua seconda moglie si deteriora fino al giorno in cu lei confessa di sentirsi trascurata, andandosene via invocando il divorzio. Alla notizia che i Kuomintang hanno profanato le tombe imperiali arricchendosi con il bottino e divertendosi a squartare i cadaveri ivi sepolti, Pu Yi si decide a collaborare definitivamente e totalmente con i giapponesi, per il cui imperatore, suo quasi coetaneo, prova stima e considerazione. La notizia però desta paura nella moglie che gli è rimasta accanto e nel Gran Tutore, i quali più volte tentano di fargli capire che i giapponesi si stanno approfittando di lui per i propri meschini interessi personali di conquista.
Nel 1934, a seguito di una fastosa incoronazione, viene messo a capo del Manchukuo, il quale, dietro la facciata di stato mancese indipendente, diviene presto una colonia dove i giapponesi sperimentano armi chimiche, incoraggiano l'immigrazione nipponica e commerciano oppio, la cui produzione e commercializzazione diventa l'attività più prospera e adatta per finanziare la guerra. Erroneamente convinto della cortesia e dell'amicizia con i giapponesi, Pu Yi è solo un burattino sfruttato come copertura degli invasori nipponici. A seguito di una visita in Giappone, dove viene ricevuto dall'Imperatore Hirohito, tenta di frenare l'influenza nipponica in Manchukuo, sostenendo che la Manciuria sia un alleato del Giappone, e non una sua colonia. La reazione che i suoi timidi tentativi riscuotono sono l'ira del signor Amakasu, il suo consulente giapponese, e l'allontanamento dei suoi stessi collaboratori.
In giro per il mondo infuria la devastante Seconda guerra mondiale, destinata a stravolgere gli equilibri mondiali e a cambiare le nazioni, ma per Pu Yi i cambiamenti non volgono certamente in meglio: i nipponici disarmano la sua guardia personale e allontanano l'imperatrice dal Palazzo imperiale, la quale ha appena partorito un bambino nato, a detta dei giapponesi, "da un'unione adulterina con l'autista dello stesso imperatore", e che viene ucciso per iniezione letale facendolo credere nato morto. Nel 1945, infine, al termine della guerra, i giapponesi stanno per essere sconfitti e abbandonano Pu Yi al suo destino: i fedeli dell'imperatore cercano di salvarlo portandolo in Giappone, ma l'aereo viene intercettato prima del decollo e Pu Yi viene catturato dai sovietici; trascorrerà cinque anni di detenzione in Russia, prima di venire consegnato ai maoisti.
Nel 1959, dopo nove anni trascorsi sottoposto a una totale rieducazione tesa a fare di lui un cittadino modello della Cina comunista, durante i quali ha studiato il Maoismo e lavorato con passione come giardiniere, l'ultimo imperatore viene rimesso in libertà per ordine del Supremo Tribunale del Popolo: alla sua uscita dal carcere è ormai un uomo vecchio e stanco, completamente solo, la Cina come lui la conosceva è cambiata radicalmente in tutti i settori della società e della politica, lasciando lo spazio a una nazione assai differente, e in giro non è rimasto nessuno di quelli che conosceva e che conoscevano lui, nessuno che abbia mai sentito pronunciare il suo nome. Non gli resta quindi che vivere una malinconica e invisibile vita da giardiniere, come i milioni di cittadini senza ricchezze, fama, cariche, titoli onorifici.
Nel 1967, nel pieno della famigerata Rivoluzione culturale e all'apice della dittatura di Mao, e del suo culto personale, Pu Yi assiste in mezzo alla folla in delirio a una manifestazione delle Guardie Rosse, che trascinano in piazza alcuni cittadini accusati di varie colpe contro la Cina comunista: tra di essi vi è il governatore della sua stessa prigione, accusato di revisionismo, servilismo di casta e controrivoluzione. Per l'ex sovrano cinese questo è un duro colpo, poiché l'uomo che ha fatto di lui un cittadino modello agli occhi del regime comunista è stato di fatto estromesso dallo stesso governo centrale di Pechino. Dopo essere stato violentemente trascinato via e sbattuto per terra da un gruppo di giovani esaltati, l'anziano e malfermo Pu Yi paga come un qualsiasi altro turista il biglietto all'entrata della sua ex reggia, la Città proibita, che visita con grandissima commozione. Anche se oramai è divenuta poco più di un superficiale museo a cielo aperto e una semplice attrazione per i visitatori, l'ultimo imperatore la visita in lungo e in largo rievocando i lontani giorni perduti in cui l'abitava. Quando incontra il figlio del custode del museo, gli confida di esser stato l'ultimo Imperatore della Cina, e per dimostrarlo estrae da sotto il trono una scatola con dentro, ancora vivo, il grillo che gli era stato donato sessant'anni prima, all'atto della sua incoronazione. Il ragazzo si volta dalla parte di Pu Yi, ma l'Imperatore è scomparso.
Il film si conclude nei tempi moderni, con una folla di turisti che accede all'imponente sala dove Pu Yi fu incoronato da piccolo, e la guida cita la sua morte avvenuta nel 1967.
Fonte Wikipedia
Samurai: Itto Ogami (子連れ狼, Kozure Ōkami) è una serie televisiva di enorme successo in Giappone, prodotta dal 1970 al 1976 e poi spesso ripetuta; è stata trasmessa anche in Italia su diverse emittenti televisive, per lo più a ora tarda, data la violenza implicita delle sue scene.
Indistintamente, si usa lo stesso termine (Lone Wolf and Cub Kozure Ōkami) sia per riferirsi ai sei film che alla serie tv, che all'omonimo manga originale creato dallo scrittore Kazuo Koike e dall'artista Goseki Kojima (disegnatore), pubblicato la prima volta nel 1970.
La storia è stata nel complesso riadattata, per: sei film interpretati da Tomisaburo Wakayama, quattro opere teatrali, una serie televisiva, con protagonista l'attore Kinnosuke Yorozuya, tutti lavori ampiamente riconosciuti come importanti e influenti nella cultura e nell'identità nazionale del Giappone.
Serie TV
Il primo Lone Wolf and Cub (Kozure Ōkami), è stato prodotto nel formato tipico Jidai-geki e trasmesso in tre stagioni di 26 episodi l'una, dal 1973 al 1976; ogni episodio durava 45 minuti.
L'attore Kinnosuke (Nakamura) Yorozuya ha interpretato il ruolo di Itto Ogami, e lo ha poi ripreso nella metà degli anni ottanta in successive miniserie e diversi film televisivi sul tema. Il ritratto che Yorozuya fa di Ogami nella serie, e la serie nel suo complesso, si dice siano più fedeli al manga originale (dal quale l'opera è tratta), rispetto ai film interpretati invece da Tomisaburo Wakayama.
La serie televisiva, trasmessa con successo anche in Italia a partire dagli anni ottanta, andava in onda solitamente a ora tarda per via delle scene di violenza, mentre i film non sono mai arrivati, né in lingua originale né doppiati.
Fonte Wikipedia
Serie Televisiva SAMURAI - Itto Ogami |
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Epis. | Titolo | Epis. | Titolo | Epis. | Titolo | Epis. | Titolo | |||
1 |
Il dramma del passato |
21 |
Un samurai in piazza |
41 |
La banda degli orisuke |
61 |
Missione di amore |
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2 |
Daigoro e Omatsu |
22 |
Un erba chiamata Kanoji |
42 |
Il corriere delle sette leghe |
62 |
Le cinque sorelle |
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3 |
Dolorosi ricordi |
23 |
La festa dei mercenari |
43 |
Freddo Inverno |
63 |
Il fiore della felicit… |
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4 |
Okoh |
24 |
La donna del samurai |
44 |
Fantasma di Mamesho |
64 |
Il cucciolo |
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5 |
Oyuki |
25 |
I traghettatori |
45 |
Lanterne Votive |
65 |
Il tiratore scelto |
|||
6 |
Il villaggio del terrore |
26 |
Un degno erede |
46 |
Il sogno di Inverno |
66 |
La luna piena e il Muragumo Yagyu |
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7 |
Il messaggio di Seikiki |
27 |
Agguato mortale |
47 |
La barriera di Makone |
67 |
Il capo assaggiatore dello Shogun |
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8 |
Omatsu |
28 |
Il confine tra la morte e la vita |
48 |
Le donne degli agenti dell'erba |
68 |
Tamo Abe |
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9 |
La difesa della liberta |
29 |
Vento del sud |
49 |
Il Maestro d'armi |
69 |
La rabbia furiosa di Retsudo |
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10 |
Uccidete il duca |
30 |
Le cinque ruote |
50 |
Il funerale prima della morte |
70 |
Il profumo della battaglia |
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11 |
Il fucile di Sakai |
31 |
Aspettando la pioggia |
51 |
La stella cadente |
71 |
Le bombe a mano di Daigoro |
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12 |
Il Ritorno di Gunbei |
32 |
L'inverno è già arrivato |
52 |
La tredicesima corda |
72 |
L'inondazione |
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13 |
Da oriente a occidente |
33 |
Il bambino rapito |
53 |
Kozeka |
73 |
Fissandosi negli occhi |
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14 |
La fiducia perduta |
34 |
La malattia |
54 |
Caccia al lupo |
74 |
La banda del lupo |
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15 |
Il rivale di Itto Ogami |
35 |
Prestito di sangue |
55 |
I quattro sicari |
75 |
Daigoro |
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16 |
Erbe miracolose |
36 |
Cinque eroi per un assassino |
56 |
Operazione inferno |
76 |
Battaglia senza luce |
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17 |
La ladra misteriosa |
37 |
La persecuzione continua |
57 |
La sposa contesa |
77 |
La difesa delle spade |
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18 |
La morsa si stringe |
38 |
Tre fratelli per Itto |
58 |
Spie in pensione |
78 |
Le onde della vita |
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19 |
Il fiore del ricordo |
39 |
Il signore delle campane |
59 |
Il sapore della cucina materna |
79 |
Il Duello |
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20 |
Degno Discepolo |
40 |
Vendetta nel carcere |
60 |
Il sacrificio di Ayme |
Shogun Assassin, noto in Giappone come Kozure Ōkami (子連れ狼?), è un film jidaigeki realizzato per il mercato britannico e americano e pubblicato nel 1980. Nel 2006 è stato restaurato e ripubblicato in DVD in Nord America da AnimEigo.
Shogun Assassin è stato montato e compilato dai primi due film della serie Lone Wolf and Cub, utilizzando 12 minuti del primo film, Lone Wolf and Cub: Sword of Vengeance (Kozure Ōkami: Kowokashi udekashi tsukamatsuru o Wolf with Child in Tow: Child e Competenza in affitto), e la maggior parte di Lone Wolf and Cub: Baby Cart at the River Styx (Kozure Ōkami: Sanzu no kawa no ubaguruma o Wolf with Child in Tow: Carrozzina del fiume di Sanzu). Entrambi sono stati originariamente rilasciati nel 1972. C'erano sei film in tutto nella serie. Questi a loro volta erano basati sulla lunga serie manga degli anni '70, Lone Wolf and Cub, creata dallo scrittore Kazuo Koike e dall'artista Goseki Kojima.
Il progetto è stato diretto da Robert Houston e dal suo socio David Weisman, pupillo di Andy Warhol e regista di Ciao! Manhattan (1972). Fan dei film originali di Kozure Ōkami, Weisman aveva ottenuto i diritti per $ 50.000 dall'ufficio americano di Toho Studios. Il film è stato distribuito dalla New World Pictures di Roger Corman nel circuito dei film grindhouse negli Stati Uniti, e successivamente come videocassetta da MCA/Universal Home Video. Quando fu pubblicato nel Regno Unito dall'etichetta di videocassette Vipco nel 1983, l'estrema violenza di Shogun Assassin ne fece quasi bandire il Ministero degli Interni. Vipco lo ha riprodotto per pubblicità nella copertina della loro uscita in DVD del 2000, che era timbrata "Banned since 1983!"
Il personaggio del titolo, Ogami Ittō, è interpretato da Tomisaburo Wakayama, fratello del produttore, Shintaro Katsu, noto per aver interpretato Zatoichi in una serie di 26 film a partire dagli anni '60.
Shogun Assassin è stato doppiato in inglese mentre gli originali sono in giapponese. Il film, essendo compilato da storie separate, utilizza una versione molto semplificata della situazione. Ad esempio, ogni menzione della guerra tra clan è sparita e l'avversario Retsudo è semplicemente chiamato "Lo Shogun".
I cineasti hanno assunto lettori di labbra sordi per comporre i dialoghi in modo che corrispondessero ai movimenti delle labbra degli attori giapponesi originali e hanno colmato le lacune narrative aggiungendo la voce fuori campo di Daigoro, interpretata da Gibran Evans, il figlio di 7 anni di Shogun. L'illustratore del poster dell'assassino, Jim Evans. L'attrice americana Sandra Bernhard e il regista (ed ex attore radiofonico) Lamont Johnson hanno fornito le voci nell'edizione doppiata.
Trama
Mentre scorrono i titoli di testa, si vede una versione abbreviata del passato di Itto Ogami come Shogunate Decapitator e l'omicidio di sua moglie da parte di un ninja, con Daigoro che fornisce la narrazione.
Due samurai incappucciati attaccano Itto Ogami spingendo un carro con dentro Daigoro. Ogami respinge l'attacco del primo, rompendo la sua spada con la lama Doutanuki di Ogami e spaccandogli la testa. Il secondo attaccante salta sopra il primo, con il primo che stringe ancora la lama di Ogami. Ogami stacca un corrimano dal carro e ne esce una lama, trasformandola in una lancia. Ogami lo usa quindi per impalare il secondo aggressore. Poiché il primo stava morendo, ricorda a Ogami che sono destinati alla morte.
Mentre Ogami e Daigoro siedono accanto a un fuoco lungo la strada mentre consumano il pasto serale, Ogami ricorda come ha offerto a Daigoro in realtà la scelta di vita o di morte: o la spada di Ogami (il che significherebbe che Daigoro si sarebbe unito a lui nella sua missione di vendetta contro gli assassini di sua moglie ) o il ballo di Daigoro (il che significherebbe che Ogami avrebbe ucciso suo figlio in modo che potesse essere con sua madre in paradiso). Daigoro striscia verso la spada e Ogami lo abbraccia; d'ora in poi saranno "Assassin with Son". Il giorno successivo, gli ufficiali dello Shogun portano gli ordini di Ogami lo Shogun: o giura fedeltà eterna o si suicida con Daigoro. Ogami sceglie invece di tracciare un sanguinoso percorso verso la libertà con Daigoro, solo per trovare la sua strada bloccata dal malvagio Shogun, suo figlio Kurando e altri spadaccini. Lo Shogun sfida Ogami a combattere Kurando in un duello; se Ogami vince, vince la sua libertà. Ogami accetta e affronta Kurando su una vasta pianura con lo Shogun che guarda e Daigoro legato alla schiena. Kurando pensa di avere il vantaggio strategico con il sole alle spalle, ma uno specchio legato alla fronte di Daigoro riflette la luce negli occhi di Kurando, dando a Ogami la possibilità di tagliargli la testa.
Ogami e Daigoro continuano il viaggio, senza mai fermarsi in un posto per molto tempo poiché i ninja dello Shogun li seguono sempre. Anche uno stabilimento balneare in una locanda lungo la strada potrebbe non essere sicuro, e Ogami tiene sempre alta la guardia. Mentre vagano, Daigoro ricorda come Lord Bizen (l'altro figlio dello Shogun) ei suoi uomini inseguirono Ogami e Daigoro con l'ordine di uccidere Daigoro. Anche se gli uomini di Bizen indossano una cotta di maglia sotto le vesti, l'abilità e la lama di Ogami sono troppo potenti. Ogami attira Bizen nel mezzo di un ruscello e usa una tecnica subacquea di taglio della spada per ucciderlo mentre lo Shogun osserva.
Ogami giura che distruggerà lo Shogun e tutti i suoi ninja.
La Supreme Female Ninja riceve gli ordini dello Shogun per la morte di Ogami e Daigoro da Lord Kurogawa, che non pensa che il suo gruppo sia all'altezza del compito. La Supreme Female Ninja dimostra il contrario facendo massacrare Junai, il ninja più forte di Kurogawa, dalle sue donne ninja in una prova di abilità.
Ogami e Daigoro si incontrano segretamente con un cliente per ricevere dettagli sul loro ultimo lavoro di assassinio. L'obiettivo è Lord Kiru, il fratello dello Shogun, ed è scortato da una squadra di tre fratelli nota come The Masters of Death.
Durante il viaggio di Ogami e Daigoro per trovare Lord Kiru, vengono attaccati più volte dalle donne di The Supreme Female Ninja, ogni volta abbattendole. Ogami finalmente affronta la stessa Ninja femminile suprema, che usa una rete appesantita con ami da pesca, ma Ogami si libera e il combattimento finisce in parità mentre lei fugge.
Ogami e Daigoro continuano, ma ora si trovano faccia a faccia con l'intera forza ninja di Lord Kurogawa. Spingendo Daigoro nel suo carro al sicuro, Ogami usa le lame delle lance nei corrimano del carro per attaccare. Tutti i ninja tranne due vengono abbattuti, ma Ogami è ferito; riesce a spingere Daigoro nel suo carro al sicuro in una capanna deserta prima di crollare per la perdita di sangue. Daiogo va alla ricerca dell'acqua per suo padre, riportandosela in bocca, e prende alcune offerte di cibo da un santuario lungo la strada, lasciando la sua giacca in cambio onorevole.
La Suprema Femmina Ninja incontra Lord Kurogawa per denunciare il suo fallimento, ma Lord Kurogawa ha un altro piano: colpire Ogami attraverso Daigoro.
Più tardi quella notte, il suono di una donna che canta attira Daigoro fuori dalla capanna. Svegliandosi e scoprendo che Daigoro se n'è andato, Ogami riesce ad uscire ea una certa distanza dalla capanna, dove trova Daigoro prigioniero di Lord Kurogawa, i suoi due uomini rimanenti e The Supreme Female Ninja. Daigoro è legato e sospeso sopra un pozzo estremamente profondo. Kurogawa chiede la resa di Ogami o lascerà cadere Daigoro nel pozzo per annegare. Ogamni rifiuta e Daigoro mostra la sua comprensione e disponibilità a morire togliendosi il sandalo e lasciandolo cadere nell'acqua sottostante. Kurogawa ei suoi uomini attaccano, lasciando andare la corda, ma anche mentre combattono Ogami riesce a battere il piede sulla corda e uccidere Kurogawa ei due ninja. Ignorando The Supreme Female Ninja, che non si è mossa durante il combattimento, Ogami tira su con attenzione la corda e Daigoro si rivela essere fradicio ma ancora vivo. Invece di ucciderla, Ogami se ne va, portando Daigoro.
Ogami e Daigoro salgono a bordo della stessa nave che trasporta i Signori della Morte all'appuntamento con Lord Kiru. A bordo c'è anche The Supreme Female Ninja. Durante il viaggio, i ribelli attaccano i Signori della Morte, ma vengono massacrati facilmente.
Quella notte, esaminando il carico della nave, The Supreme Female Ninja scopre che i fusti etichettati come contenenti salsa di soia in realtà sono pieni di olio e sospetta che qualcuno abbia intenzione di bruciare la nave. Mentre tutti gli altri dormono, l'ultimo ribelle rimasto rompe uno dei fusti e accende un fuoco. Nell'inferno che ne segue, i Maestri della Morte dicono a Ogami che lo riconoscono, ma che non lo attaccheranno fintanto che non si muoverà contro di loro, e correranno su per le scale in fiamme dall'area passeggeri per saltare fuori bordo al sicuro. Ogami taglia il soffitto del ponte, mette Daigoro nel suo carrello e li getta entrambi in salvo prima di saltare lui stesso in mare oltre le fiamme. La Supreme Female Ninja attacca Ogami da sott'acqua, ma lui la sopraffà. Portando Daigoto, lui stesso e The Supreme Female Ninja a riva e al riparo di una capanna di pescatori, li spoglia tutti e tre nudi e li riunisce vicini, dicendole che devono condividere il loro calore corporeo o morire. La Suprema Femmina Ninja non riesce a capire perché l'avrebbe salvata e scopre che non può uccidere né Ogami né suo figlio. Il giorno dopo, la lasciano lì, sapendo che dovrà tornare dallo Shogun, denunciare il suo fallimento e suicidarsi.
I Maestri della Morte scortano Lord Kiru e il suo entourage attraverso un'area desertica, dove vengono attaccati da una forza ribelle nascosta. I Maestri della Morte combattono e uccidono tutti i ribelli mentre Lord Kiru viene portato in salvo. Tuttavia, non sono andati lontano prima di vedere Daigoro in piedi sulla loro strada; indica per rivelare che Ogami sta aspettando. I Maestri della Morte finalmente affrontano Ogami, ma uno per uno vengono abbattuti e uccisi. Ogami quindi insegue la processione di Lord Kiru, scacciando le guardie. Lord Kiru protesta di essere il fratello dello Shogun e Ogami gli dice "Shogun non significa niente per me" e lo abbatte. Mentre lui e suo padre si allontanano dalla carneficina, Daigoro guarda indietro un'ultima volta e dice tramite voce fuori campo: "Immagino che vorrei che fosse diverso ... ma un desiderio è solo un desiderio", mentre il primo piano si blocca sul suo volto.
Fonte Wikipedia
Fearless (Huo Yuanjia) è un film del 2006 diretto da Ronny Yu ed interpretato da Jet Li.
In Inghilterra e negli Stati Uniti è stato distribuito con il titolo Jet Li's Fearless, mentre in Francia con Le Maitre d'armes.
Trama
14 settembre 1910. Il maestro di Wushu Huo Yuanjia combatte contro tre lottatori europei: il pugile Peter Smith, l'istruttore dei lancieri del Belgio Hans Herzog e il campione di scherma Anthony Garcia. Dopo averli sconfitti tutti, appena prima di affrontare il campione giapponese Anno Tanaka, ha inizio il lungo flashback della sua vita.
Nel XIX secolo a Tianjin, città del Nord della Cina, vicina alla capitale Pechino, vive la famiglia di Huo Yuanjia. Il padre è un insegnante di Kungfu, che ha vietato, per motivi di salute, al giovane Huo di praticare arti marziali. Huo Yuanjia viene indirizzato allo studio della letteratura e della scrittura cinese, ma preferisce dedicarsi di nascosto alle tecniche di combattimento. Il suo inseparabile amico e coetaneo Nong Jinsun fa i compiti al suo posto. Huo Yuanjia ha un carattere testardo e indomito, così quando il padre piuttosto che uccidere il proprio avversario perde un incontro (Leitai) egli decide di diventare imbattibile ad ogni costo. È così che alla morte del padre, prende il suo posto e sconfigge ad uno ad uno i migliori combattenti della città. La sua fama cresce a dismisura, ma al tempo stesso egli si circonda di perditempo, passa il suo tempo a fare festini e ad ubriacarsi, trascurando la propria famiglia, in particolare la figlia amatissima. Questo stile di vita lo porta anche ad indebitarsi notevolmente e ad approfittare della ricchezza del suo amico Nong. L’ennesima ubriacatura e la versione ingannevole di un suo allievo riguardo ad uno scontro con un maestro di un'altra scuola (il maestro Qin), fanno sì che Huo Yuanjia uccida in uno scontro nel ristorante del suo amico, quest'altro maestro. Un nipote di quest’ultimo, impazzito, si vendica uccidendo la madre e la figlia di Huo. Quando Huo scopre l’accaduto, cerca di vendicarsi a sua volta. Raggiunto l'assassino, questi confessa l'omicidio e si taglia la gola. Il maestro, alla vista della moglie e della figlia del maestro avversario, unite alla raggiunta consapevolezza di aver commesso un grave errore, esce di senno. Huo si imbarca su una nave, spostandosi nel Sud del paese; qui si getta in un fiume, per poi essere ripescato in fin di vita da un gruppo di contadini di una minoranza etnica. Viene curato da una ragazza non vedente (Yueci) e da sua nonna. Durante la sua permanenza nel villaggio aiuta nel lavoro nella risaia ed apprende a godere dei momenti della vita, come quello di essere avvolti dalla brezza del vento. Dopo un periodo di alcuni anni, viene il periodo della Festa di Primavera, il cosiddetto Capodanno Cinese. Huo sente la nonna e Yueci che parlano di andare a rendere omaggio ai propri defunti, come usanza di questo periodo dell'anno in Cina, perciò riflette e decide di tornare a chiedere perdono sulle tombe dei propri cari. Per questo motivo abbandona il villaggio per tornare a Tianjin. Qui trova la propria casa in rovina ed una situazione molto cambiata, in cui sono gli stranieri a farla da padroni. Quando legge su un giornale di una sfida lanciata da Hercules O’Brian contro i “Malati dell’Asia” (i cinesi, come erano beffardamente chiamati) capisce che ha una missione da compiere e cerca i soldi per poter partecipare alla sfida, chiedendo aiuto proprio al suo vecchio amico Nong Jinsun. Huo vince la sfida, non senza però dimostrare uno straordinario cambiamento, salvando la vita del proprio avversario. Dopo questo episodio Huo Yuanjia apre la sua scuola, la Jingwu Tiyu Hui. Siccome il suo nome sta acquistando fama, il console giapponese decide di organizzare un incontro per metterlo in cattiva luce, in cui Huo doveva combattere con quattro avversari non cinesi. Uno di questi è Tanaka, con cui Huo si incontra, scoprendo una persona corretta ed un marzialista raffinato.
Si ritorna al 1910. Il primo duello tra i due maestri orientali (katana contro bastone a tre pezzi) termina in parità. Per evitare imbarazzi, il console del Giappone fa sostituire il tè di Huo, avvelenandolo. Pur se debole e morente, Huo riesce a vincere Tanaka, raggiungendolo con il suo pugno letale ma fermandosi prima di colpirlo. Tanaka, dimostrando una morale marziale incorruttibile, riconosce la vittoria di Yuanjia. La scuola del maestro Huo si diffonderà in tutto il mondo.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Jet Li: Huo Yuanjia
Shido Nakamura: Anno Tanaka
Betty Sun: Luna
Dong Yong: Nong Jinsun
Paw Hee Ching: madre di Yuanjia
Collin Chou: Huo Endi (padre di Yuanjia)
Qu Yun: nonna
Masato Harada: Mita
Nathan Jones: Hercules O'Brien
Brendon Rhea: combattente belga
Anthony De Longis: spadacciano spagnolo
Jean Claude Leuyer: boxeur inglese
Mike Leeder: arbitro
Jon T. Benn: uomo d'affari americano
John Paisley: uomo d'affari inglese
« Prima lava tutte le macchine. Poi le lucidi, con la cera. Devi dare la cera con la mano destra e la devi togliere con la sinistra. Dai la cera, togli la cera. Il respiro lo prendi con il naso e lo emetti dalla bocca. Dai la cera, togli la cera. Non dimenticare il respiro è molto importante. »
(Maestro Miyagi durante gli allenamenti di Daniel)
Per vincere domani - The Karate Kid (The Karate Kid) è un film del 1984 diretto da John G. Avildsen.
È il primo capitolo della tetralogia di Karate Kid. Oltre a segnare la fama di Ralph Macchio (nel ruolo del giovane protagonista Daniel LaRusso) il film ha messo in risalto altri attori, primo fra tutti Noryuki "Pat" Morita che per questa interpretazione si è guadagnato una nomination come miglior attore non protagonista agli Oscar del 1985.
Karate Kid si propone come una versione per ragazzi di un campione di incassi come Rocky, ed infatti non è un caso che a dirigere il film sia stato chiamato John G. Avildsen, regista del film con Stallone. Il grande successo commerciale aprì la strada ad alcune imitazioni, tra cui l'italiano Il ragazzo dal kimono d'oro, e riaccese la passione del pubblico cinematografico verso i film di arti marziali, dopo il grande successo che i film con Bruce Lee avevano riscosso negli anni settanta. Il film funzionò anche come spot per la diffusione del karate e delle arti marziali in generale, che dopo questo film, negli Stati Uniti come nel resto dell'Occidente, ebbero un grande impulso e si svilupparono notevolmente.
Trama
Daniel LaRusso è un sedicenne del New Jersey. Di origine italiana e orfano di padre che, per esigenze lavorative della madre, è costretto a trasferirsi in California. Per nulla entusiasta di questo trasferimento, inizialmente Daniel sembra comunque riuscire a legare con la gioventù locale e, lo stesso giorno in cui lui e Lucille giungono a Los Angeles, nel residence popolare di Reseda dove avrebbero vissuto, Daniel conosce un ragazzo suo coetaneo - il latino Freddie Fernandez - che lo invita ad una festa sulla spiaggia quella sera stessa.
Poco dopo Daniel fa la sua prima conoscenza con Miyagi, quando acconsente alla richiesta di sua madre nel mandarlo "dall'uomo che fa le riparazioni" e chiedergli di venire ad aggiustare il rubinetto. Quando Daniel entra nella sua abitazione, rimane piuttosto sconcertato nel vederlo concentrato con un paio di bacchette di legno a tentare di afferrare delle mosche che gli girano attorno. Dopo un inutile tentativo di attirare la sua attenzione per spiegargli il motivo della visita, Daniel capisce che l'uomo vuole essere lasciato in pace e quindi se ne va.
La sera, durante la festa, Daniel ha modo di conoscere altri ragazzi, rimanendo colpito dalla bellezza di una ragazza dai capelli biondi, la ricca Ali che abita nelle colline di Encino. Verso sera, Daniel riesce finalmente a tentare un primo approccio con Ali e sembra riuscirci. Sarà l'arrivo di Johnny Lawrence e dei suoi amici a rovinare tutto, quando il giovane bullo tenterà in maniera brusca di parlare con la ragazza e Daniel, intervenendo in sua difesa, verrà brutalmente picchiato da Johnny, che si dimostrerà abilissimo nelle arti marziali.
Nei giorni successivi il ragazzo tenterà più volte di familiarizzare con Ali, scoprendo con piacere che frequentano la stessa scuola. Tuttavia, anche Johnny ed i suoi amici frequentano lo stesso istituto e Daniel viene a scoprire che Ali e Johnny erano stati fidanzati tempo addietro.
Le cose non vanno bene per Daniel nei giorni successivi. Oltre ad essere vittima di continue molestie da parte di Johnny e dei suoi amici, Daniel inizia ad evitare di frequentare Ali per paura di ricevere ulteriori fastidi da parte del gruppo di bulli. Decide di prendere in considerazione l'idea di incominciare a studiare il karate di nuovo presso una palestra locale chiamata Dojo Kobra Kai. Recatosi sul luogo, scopre che l'intera banda dei bulletti frequenta il Dojo, Johnny sembra essere l'allievo migliore ed il Maestro, Sensei John Kreese, un reduce della guerra del Vietnam, sottopone i suoi allievi ad allenamenti duri e disciplinati da una severità marziale tipica di un'accademia militare.
Durante l'allenamento Daniel viene scorto e riconosciuto da Johnny che, tuttavia, si limita solo a lanciargli un sorrisetto beffardo. Daniel decide di allenarsi per conto suo, sebbene le possibilità siano limitate ad un libro ed esercizi casalinghi. Una sera, mentre sta tornando a casa in bicicletta, viene raggiunto dalla banda di Johnny in motocicletta che, deridendolo e prendendolo in giro come al solito, lo scagliano giù per un canale con tutta la bicicletta che viene gravemente danneggiata. Daniel ritorna a casa furibondo, gettando la bicicletta in un cassonetto e viene soccorso dalla madre.
Dopo qualche giorno, mentre ritorna a casa, Daniel trova davanti l'uscio della porta la bicicletta, pulita e riparata. Daniel, intuendo che fosse stato "l'uomo delle riparazioni", decide di andarlo a ringraziare. Quando si reca sul posto rimane molto affascinato di come l'uomo stava curando delle pianticelle che non aveva mai visto prima: degli alberi bonsai. Miyagi si dimostra gentile con lui, non solo insegnandogli a potare gli alberi nani ma regalandone uno al ragazzo ed un altro alla madre. Con il passare dei giorni, Daniel inizia a frequentare Miyagi e tra di loro inizia a manifestarsi una prima simpatia.
Ad Halloween Daniel viene convinto da Miyagi ad andare alla festa della scuola, trovando per lui un travestimento che gli avrebbe permesso di non essere riconosciuto. Ali tuttavia, durante la festa, intuisce subito che dietro La Doccia si cela Daniel e così lo raggiunge, riuscendo infine a convincerlo ad uscire fuori e non avere paura. Durante la festa Daniel inquadra anche la banda di Johnny con i suoi amici e decide di tirargli uno scherzo: mentre Johnny è solo in bagno, Daniel incastra una prolunga di gomma tra le tubature sotto il soffitto e quindi apre il rubinetto dell'acqua, innaffiando lo sbruffone. La banda si infuria ed insegue Daniel . La fuga si prolunga fino a quasi sotto casa di Daniel ma alla fine il gruppo riesce ad acciuffarlo ed a pestarlo brutalmente. È soprattutto Johnny, animato dalla gelosia, ad accanirsi sul rivale sostenuto in particolare da Tommy e Dutch, due ragazzi esaltati e molto inclini alla violenza; al contrario, il mite Bobby Brown tenta inutilmente di calmare gli animi.
Sarà l'intervento di Miyagi a salvare Daniel dalle grinfie dei bulletti: saltando la recinzione del condominio di Daniel, il giapponese mostra immediatamente finissime doti di karateka, e in pochi secondi stende tutta la banda. Dopo aver perduto i sensi, Daniel si risveglia a casa di Miyagi, e alla fine riesce a convincerlo ad aiutarlo. Il giorno dopo entrambi si presentano alla palestra Kobra Kai - mentre è in corso una dura lezione all'insegna del "senza pietà" per l'avversario - e parlano col sensei John Kreese. L'uomo deriderà la richiesta del vecchio giapponese di lasciare in pace Daniel ed alla fine, leggendo un manifesto pubblicitario affisso nel dojo, vengono a sapere la dta del torneo di karate.
Miyagi insegna a Daniel l'arte e la filosofia del Karate. Daniel inizierà a comprendere non solo l'arte del combattimento ma anche tutti gli elementi che compongono la vera filosofia del karate, ossia: equilibrio, rispetto e onore. Durante l'allenamento, Daniel ha modo di poter frequentare Ali, anche se l'intervento inopportuno di Johnny ed i suoi amicimanderà all'aria i suoi piani. In particolar modo, Johnny, poiché ha ricevuto il divieto di picchiarlo fino al giorno del torneo, farà di tutto per mandare all'aria il suo tentativo di conquistare la sua ex ragazza ed una sera sembra quasi riuscirci: durante un ballo al country club di Encino, dove sono radunate tante ricche famiglie, Johnny viene letteralmente messo nelle braccia di Ali dalla madre di quest'ultima che lo preferisce chiaramente a Daniel. Egli abbraccia la ragazza e la bacia proprio nel momento in cui Daniel arriva, introfolatosi dalle cucine. Daniel urta un cameriere che gli rovescia addosso una zuppiera di spaghetti al sugo, finisce a terra ed abbandona frettolosamente il club. Ali schiaffeggia Johnny.
Saputo dell'equivoco, Daniel riuscirà a chiarirsi con la ragazza e, finalmente, avranno modo di mettersi insieme, tant'è che Ali lo affiancherà assieme a Miyagi durante il torneo.
Il giorno della gara, Daniel si dimostrerà subito capace e preparato. Superate le prime difficoltà infatti, inizierà a vincere i vari incontri e batterà diversi atleti, alcuni dei quali appartenenti al Dojo Kobra Kai. Negli ottavi di finale sconfigge il nevrotico Tommy, nei quarti l'esaltato Dutch, un altro biondino dai tratti chiaramente neerlandesi, che era stato il suo principale persecutore dopo Johnny; Daniel subisce un duro colpo pochi secondi dopo l'apertura, ma ribalta il risultato e vince. Kreese e Johnny si voltano, contrariati.
Alle semifinali Daniel affronta Bobby Brown, il ragazzo relativamente più mite tra i Kobras. Prima dell'incontro, John Kreese ordinerà a Bobby di assicurarsi che Daniel venga messo fuori combattimento. Sebbene riluttante, il giovane Bobby non ha la forza di opporsi al volere del suo maestro per timore di essere emarginato e così, subito dopo l'inizio, colpisce Daniel al ginocchio con un colpo proibito e con eccessiva potenza. Rendendosi conto di ciò che ha causato Bobby cerca disperatamente di scusarsi con Daniel, ma ciò non evita la squalifica. Daniel, debilitato dal colpo, viene portato via in barella mentre Johnny Lawrence, che nel frattempo aveva vinto l'altra semifinale contro Darryl Vidal, si prepara ad aggiudicarsi la vittoria del torneo "per abbandono".
Tuttavia, negli spogliatoi, Daniel implora Miyagi di fare qualcosa per rimettergli a posto la gamba. Sebbene Miyagi sia riluttante a tal proposito, poiché convinto che Daniel abbia già dimostrato il suo valore, concorda con l'allievo sul fatto che solo la vittoria di quell'incontro lo avrebbe aiutato a trovare un proprio equilibrio. Così facendo, inizia a massaggiargli la gamba e fargli passare il dolore e, all'ultimo momento, gli permette disputare l'incontro.
Il combattimento tra Johnny e Daniel parte bene per quest'ultimo, che nei primi due scambi si aggiudica due dei tre punti necessari per la vittoria, poi Johnny facendo valere la sua migliore condizione fisica riesce a colpire due volte il dolorante Daniel riportando l'incontro in una situazione di pareggio. Durante un time out, John Kreese ordinerà a Johnny di spezzare la gamba lesionata di Daniel. Anche Johnny, ora, sembra rendersi conto della follia del suo sensei al quale per altro anche lui non ha la forza di opporsi. Ad un certo punto, riesce a colpire con violenza lo stesso ginocchio di Daniel che era stato colpito da Bobby. Daniel tuttavia riesce a rialzarsi e continuare e, assumendo una curiosa guardia, assai differente da quella utilizzata in precedenza, conclude l'incontro colpendo Johnny con la "Tecnica della Gru" che aveva visto realizzare da Miyagi durante un allenamento e su cui egli stesso si era preparato in segreto. Subito dopo Daniel viene portato in trionfo e Johnny, piangente, prende il trofeo dalle mani dell'arbitro per consegnarlo al legittimo proprietario Daniel, ammettendo la sconfitta e facendogli i complimenti.
Fonte Wikipedia
La Battaglia dei Tre Regni (cinese: 赤壁; pinyin: Chìbì; inglese: Red Cliff) è un film epico del 2008 diretto da John Woo.
Il film si basa sul romanzo Il romanzo dei tre regni di Luo Guanzhong, incentrato sugli eventi della battaglia di Chibi, avvenuti sul finire della dinastia Han e subito antecedenti al periodo conosciuto come dei Tre Regni nell'antica Cina.
In Asia il film è uscito in due parti, le quali sommate danno una durata totale di oltre quattro ore. La prima parte è uscita nel luglio 2008 e la seconda nel gennaio 2009.[1] Al di fuori dell'Asia, il film è uscito in una versione lunga circa 2 ore e mezza nel 2009.[1] Con un costo stimato di 80 milioni di dollari, La battaglia dei tre regni, è stato il più costoso film asiatico a quella data.[2]
Trama
Cáo Cāo, il primo ministro dell'imperatore Han, convince quest'ultimo che per unificare l'intero paese deve attaccare il Regno di Wu e il Regno di Shu a lui confinanti. Una volta unificato l'impero, Cao Cao vorrebbe prendere il trono. I due regni del sud, guidati rispettivamente da Liu Bei e Sun Quan si uniscono contro il nemico comune, guidati dall'abile stratega Kong Ming. Quando Cao Cao porta il suo ultimo attacco nell'inverno 208 sul fiume Yangtze, i due eserciti si scontrano nella battaglia di Chibi.
Curiosità
Nella versione originale, il nome dello stratega del regno del sud "Shu" è Zhuge Liang, mentre nella versione italiana viene chiamato con il suo nome di cortesia Kong Ming che significa "lanterna volante" poiché egli sarebbe l'inventore di questa straordinaria invenzione.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Tony Leung Chiu-Wai
: Zhou Yu
Takeshi Kaneshiro
: Zhuge Liang
Zhang Fengyi
: Cao Cao
Chang Chen
: Sun Quan
Zhao Wei
: Sun Shangxiang
Hu Jun
: Zhao Yun
Nakamura Shidō II
: Gan Xing
Lin Chi-ling
: Xiao Qiao
You Yong
: Liu Bei
Hou Yong
: Lu Su
Ba Sen Zha Bu
: Guan Yu
Zang Jin Sheng
: Zhang Fei
Doppiatori italiani
Sandro Acerbo: Zhou Yu
Massimiliano Manfredi: Kong Ming
Antonio Sanna
: Cao Cao
Riccardo Rossi: Sun Quan
Simone Mori: Zhao Yun
Selvaggia Quattrini: Xiao Qiao
Karate Kid II - La storia continua... (The Karate Kid, Part II) è un film del 1986 diretto da John G. Avildsen.
È il sequel di Per vincere domani - The Karate Kid. La trama del film inizia dove finiva quella del capitolo precedente.
Trama
Al termine del torneo John Kreese discute animatamente con Johnny, accusandolo di essere un fallito e rompendogli il trofeo per il secondo classificato, travolto dall'ira lo aggredisce anche fisicamente, colpendo anche gli altri allievi del Kobra Kai che cercano di liberare il loro amico dalla presa del Sensei. Miyagi interviene infliggendo una dura umiliazione a Kreese: dapprima schiva i suoi potenti colpi che - andati a vuoto - finiscono per infrangere i finestrini delle vicine macchine, ferendolo, quindi una volta a terra recita la frase "nessuna pietà" al terrorizzato Kreese, infine carica un colpo letale ma anziché portarlo a fondo verso l'inerme avversario lo sbeffeggia strizzandoli naso e facendogli un verso ironico. Ciò fatto si avvia verso casa sua in compagnia di Daniel.
Daniel viene a sapere che sua madre ha intenzione di trasferirsi in un'altra città per un breve periodo di tempo, tuttavia riesce ad ottenere di rimanere a casa del maestro Miyagi. L'anziano giapponese riceve però tramite un telegramma la triste notizia che suo padre è gravemente malato ed in fin di vita, decide pertanto di partire con Daniel per andare a trovarlo ad Okinawa.
Daniel e Miyagi vengono accolti all'aeroporto da un ragazzo di nome Chozen e condotti - anziché in direzione di Okinawa - in un hangar privato, alla presenza di un anziano signore ricco e molto ben vestito. L'uomo dice di chiamarsi Sato e di avere un conto aperto con Miyagi. Daniel non capisce ma Miyagi sembra sapere bene di cosa l'uomo stia parlando, tuttavia Daniel si rende conto che Chozen è l'allievo di Sato e riversa tutto l'odio che Sato ha per Miyagi contro di lui. La faccenda viene a galla nei giorni seguenti: Sato e Miyagi erano grandi amici ed entrambi allievi di arti marziali del padre di Miyagi. La loro amicizia si ruppe anni prima quando Miyagi si era ribellato alle tradizioni rendendo pubblica la sua relazione con la ragazza promessa sposa a Sato. Sato all'epoca chiese un duello a Miyagi che però fuggì dall'isola prima del combattimento; ora Sato ha saputo del ritorno di Miyagi e vuole risistemare le cose ottenendo quel duello che gli permetterebbe di riscattare il proprio onore.
Inizialmente Miyagi rifiuta di battersi scatenando la rappresaglia di Chozen che forse su concessione di Sato tormenta ripetutamente Miyagi, Daniel e Kumiko, una bella ragazza del posto appassionata di danza con cui Daniel ha intrapreso una relazione. Un giorno Sato, spazientito, ordina che tutto il villaggio (la terra sui cui sorge è tutta di sua proprietà) venga raso al suolo se Miyagi non acconsente al combattimento. A questo punto Miyagi cede ma riesce ad ottenere la promessa che, indipendentemente dal risultato del duello, la proprietà della terra passi per sempre ai contadini che la lavorano. Sato accetta ma il giorno del duello si scatena un tornado e Sato rimane sepolto sotto le macerie di una costruzione. Chozen per codardia non affronta la tempesta per tentare di salvarlo, cosa che invece fanno Miyagi e Daniel ottenendo la riconoscenza di Sato che ripudia Chozen per via della sua crudeltà, infatti fu lui ad aizzare Sato contro Miyagi. Sato ordina a Chozen di aiutare lui, Miyagi e Daniel nel prestare soccorso ad altri bisognosi - ed in particolare ad una bimba rimasta prigioniera sulla torretta della campana d'allarme - ma Chozen rifiuta e resosi conto di aver perso il rispetto del suo maestro, scappa e si allontana nella tempesta.
Sato è riconoscente a Miyagi per avergli salvato la vita e rinuncia al duello, mantenendo fede all'impegno preso con Miyagi sulla proprietà del villaggio ed anzi mettendo a disposizione mezzi ed operai per l'opera di ricostruzione. Durante la cerimonia in un antico castello di proprietà di Sato (che concedendolo in uso, di fatto ripristina la tradizione originale), Kumiko si esibisce come danzatrice ma improvvisamente interviene Chozen che prende Kumiko come ostaggio e chiede di battersi con Daniel per recuperare l'onore perduto.
Daniel accetta nonostante Chozen abbia dimostrato in un'altra occasione di essergli superiore in combattimento, ma grazie al suo coraggio, al sostegno di tutti i presenti e alle nuove tecniche apprese dal maestro Miyagi (in particolare ispirandosi al movimento di uno strumento musicale popolare, dopo un'inefficace ripetizione della mossa della gru), alla fine sconfigge Chozen con 12 pugni consecutivi tra gli applausi della folla.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Ralph Macchio: Daniel LaRusso
Pat Morita
: Maestro Kesuke Miyagi
Yuji Okumoto
: Chozen
Danny Kamekona
: Sato
Tamlyn Tomita
: Kumiko
Nobu McCarthy
: Yukie
Joey Miyashima
: Toshio
Bruce Malmuth
: annunciatore
Doppiatori italiani
Fabio Boccanera: Daniel LaRusso
Giorgio Lopez
: Maestro Kesuke Miyagi
Marco Mete: Chozen
Alessandro Rossi: Sato
Micaela Esdra: Kumiko
Karate Kid III - La sfida finale (The Karate Kid, Part III) è un film del 1989 diretto da John G. Avildsen. È il secondo sequel della saga di Karate Kid.
La storia inizia circa un anno dopo la fine del primo film; mentre Daniel e Miyagi sono impegnati negli eventi del secondo film l'azione si concentra su un breve riassunto della vita di John Kreese nei mesi successivi al torneo. Rimasto senza studenti il dojo Kobra Kai va rapidamente in rovina e lui viene radiato da tutte le federazioni di arti marziali per il mancato pagamento delle quote di iscrizione, oltre che per i gravi fatti di violenza di cui si è reso responsabile. La situazione scoraggia Kreese che dopo nove mesi di inutile ostinazione decide di chiudere il dojo e di lasciare la città per cercare di ricominciare da capo.
Prima di andare via si reca dal suo amico Terry Silver, un ex-commilitone a cui John aveva salvato più volte la vita in Vietnam, anch'egli grande appassionato di arti marziali. Silver è un miliardario arricchitosi con metodi al limite della legge ed è il proprietario dello stabile in cui Kreese allenava, John intende restituire le chiavi dello stabile e si offre di pagare tutto l'affitto arretrato (Silver gli consentiva l'uso gratuito) non appena avrà messo da parte un po' di soldi. Terry convince John ad andare in vacanza a Tahiti mentre lui si occuperà della pesante situazione finanziaria e personale di John con l'intento di sistemare tutto. Ripianare la parte "economica" non è un problema per Silver, ben più arduo è invece escogitare un piano per farla pagare ai due uomini che hanno rovinato la vita del suo migliore amico.
Proprio mentre John Kreese sta partendo per Tahiti si vedono i protagonisti che tornano da Okinawa, Daniel dovrebbe cominciare l'università ma alla fine (contro il parere di Miyagi) investe il denaro del suo fondo universitario per affittare un locale in cui avviare una attività di vendita di Bonsai. Daniel conosce anche Jessica, una fornitrice di vasi con cui inizia una profonda amicizia.
Silver nel frattempo si concentra sulla vendetta e assolda Mike Barnes, un karateka molto abile ma estremamente violento a cui promette ingenti somme se riuscirà a battere Daniel LaRusso nel torneo in cui l'anno prima egli aveva umiliato il suo grande amico. Barnes accetta la proposta negoziando i termini economici e ottenendo un aumento del "premio" finale: Silver è colpito dalla durezza e della determinazione del ragazzo e si convince di aver fatto la scelta giusta.
Una sera Silver si introduce nella casa di Miyagi per frugare tra le loro cose e cercare di carpire informazioni e segreti utili per comprendere la loro personalità e conquistare la loro fiducia. Mentre Terry trova i cimeli del passato di Miyagi nella seconda guerra mondiale sopraggiungono i due e Silver è costretto a nascondersi nella cappa del camino.
Daniel, entusiasta, comunica al maestro di aver ricevuto la lettera di iscrizione per il nuovo torneo con formula rinnovata che consente al campione in carica di qualificarsi direttamente per la finale; ma i due entrano in conflitto perché Miyagi ricorda a Daniel che gli ha insegnato il Karate per difendersi e non per partecipare ai tornei e che lui non lo assisterà stavolta se dovesse prendere parte alla competizione. Dopo un breve dissapore Daniel dà ragione al maestro, capendo che il Karate per lui non significa difendere un trofeo ma ha un significato ben più profondo e brucia la domanda di partecipazione nel caminetto della casa. Terry Silver ascolta tutta la conversazione e in seguito scappa dall'abitazione.
Miyagi e Daniel sono impegnati con il negozio che stenta ad ingranare, tuttavia non mancano mai di allenarsi puntualmente nelle arti marziali. Proprio durante una seduta di allenamento ricevono la visita di Terry Silver che si presenta come un ex-compagno d'armi e di allenamento di Kreese incaricato di portare a Miyagi e Daniel le scuse del loro maestro di Karate per il comportamento disonorevole di John nei loro confronti. Approfittando delle informazioni apprese conquista la fiducia dei due raccontando che in più occasioni John gli ha salvato la vita in guerra e non si spiega i motivi di un tale cambiamento nel suo carattere. Per completare la sceneggiata e approfittando dell'assenza di Kreese (in quel momento a Tahiti) Terry Silver riferisce anche la falsa notizia della morte di John Kreese, che ottiene l'effetto sperato di impietosire Daniel e Miyagi e aumentare la fiducia e l'empatia che provano per Terry Silver, che loro considerano il loro nuovo amico e che in seguito rivedranno in alcune occasioni.
Terry tuttavia deve convincere Daniel a prendere parte al torneo e manda Mike Barnes per minacciarlo e costringerlo a partecipare, durante lo scontro tra i due è lo stesso Terry ad intervenire ed a scacciare Barnes che seguendo un piano premeditato, si allontana con la coda tra le gambe. Terry ne approfitta per insegnare una tecnica di combattimento a Daniel ed invitarlo ad allenarsi all'ex-dojo Kobra Kay, da lui riaperto e ristrutturato. Nei giorni successivi Daniel e Jessica vengono tormentati da Barnes e dalla sua cricca che cercano di estorcergli la firma per la partecipazione al torneo; Daniel resiste e assiste impotente alla distruzione del negozio e al furto dei Bonsai fino a quando, durante un'escursione in fondo ad un canyon, egli viene ricattato ed è costretto a firmare la domanda di partecipazione. Barnes lo mette in guardia ordinandogli di non ritirarsi all'ultimo momento e che se ciò dovesse accadere lui farebbe una strage; Daniel capisce di avere a che fare con una persona instabile e si rende conto che la cosa migliore è partecipare al torneo. Sorprendentemente quando comunica al maestro la sua triste avventura scopre che questi non accetta comunque di allenarlo. Daniel quindi comincia ad allenarsi da solo, ma si rende conto di non essere in grado di curare la propria preparazione. A quel punto Daniel accetta l'offerta fatta da Silver e si sottopone agli allenamenti di Terry che gli infliggono pesanti sofferenze fisiche e mentali e che lo rendono sempre più violento, inoltre gli allenamenti con Silver minano seriamente il rapporto di Daniel con il maestro Miyagi: quest'ultimo, compresa la situazione, cerca di aiutarlo venendo però costantemente respinto.
Il piano di Silver sembra procedere nel migliore dei modi, finché Daniel e Miyagi iniziano a riappacificarsi, dopo uno spiacevole scontro che il ragazzo ha in discoteca con uno scapestrato, sempre pagato dal mellifluo Terry. Daniel si rende conto che gli allenamenti di Silver sono sbagliati e vuole porvi subito fine andando a trovarlo nella palestra. Qui Terry Silver rivela la sua natura di doppiogiochista ed insieme a Mike Barnes e John Kreese (che Daniel scopre essere vivo e rigenerato dalla vacanza a Tahiti) iniziano un pestaggio. Daniel viene salvato dall'intervento di Miyagi, che compresa la situazione aiuta Daniel a prepararsi per il torneo.
Per la finale, Terry ha progettato un piano particolarmente astuto: Mike dovrà colpire Daniel conquistando punti per poi farseli togliere di proposito abbassando la guardia o colpendo scorrettamente. Così facendo Mike infliggerà dolore a Daniel e nello stesso tempo manterrà la parità rendendo necessari i tempi supplementari; nei prolungamenti vince il primo che conquista un punto. Arriva il giorno della finale e Daniel sembra essere in svantaggio. Ai supplementari però Daniel ritrova se stesso e riesce a colpire Mike conquistando quel punto che gli consente di mantenere il torneo e impedire a Terry di vedere il suo piano realizzato.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Ralph Macchio: Daniel LaRusso
Pat Morita: Maestro Kesuke Miyagi
Sean Kanan: Mike Barnes
Robyn Lively: Jessica Andrews
Thomas Ian Griffith: Terry Silver
Martin Kove: John Kreese
Jonathan Avildsen: Snake
Randee Heller: Lucille LaRusso
Christopher Paul Ford: Dennis
Doppiatori italiani
Fabio Boccanera: Daniel LaRusso
Giorgio Lopez: Maestro Miyagi
Eleonora De Angelis: Jessica Andrews
Luca Ward: Terry Silver
Claudio Fattoretto: John Kreese
Vittorio De Angelis: Mike Barnes
Karate Kid 4 (The Next Karate Kid) è un film del 1994 diretto da Christopher Cain. Il film è ambientato qualche anno dopo Karate Kid III.
Il film inizia inquadrando la giovane Julie Pierce ed evidenziando i problemi che ha a scuola, ovvero il pessimo rendimento ed i continui fastidi da parte di ragazzi che fanno parte del gruppo dell'"Alpha Elite" ed in particolare dal loro capo. Lei è orfana di entrambi i genitori e vive con la nonna Louisa, la quale non sa più che fare con la sua nipotina e decide di prendersi una vacanza, lasciando la ragazza con il maestro Miyagi. All'inizio Julie è molto ostile con Miyagi, il quale cerca di aiutarla a cercare un proprio equilibrio durante la loro prima brutta lite; uscendo di casa, Julie sta per essere investita ma con una mossa di karate riesce a saltare ed a salvarsi. Notando la mossa appena fatta, Miyagi crede che tramite il karate la ragazza riuscirà a trovare un suo equilibrio. La ragazza, intanto, conosce a scuola un ragazzo con il quale, nel corso del film, instaura una storia d'amore; Miyagi chiede alla ragazza se vuole prendere lezioni di karate da lui, ma la ragazza per pagarlo dovrà fare prima i compiti arretrati ed andare bene a scuola. Julie sembra avere dei miglioramenti ed anche la sua storia comincia a decollare; una notte, di nascosto, Julie va a scuola per dar da mangiare ad un'aquila che sta accudendo da tempo poiché ferita ad un'ala, ma mentre sta scendendo dal tetto viene trovata dall'"Alpha Elite" i quali la inseguono invano dato che Julie riesce a scappare e ad attivare l'allarme della scuola. Questo gesto, però, le costerà la sospensione dalle lezioni scolastiche per due settimane e Miyagi decide di portarla in un monastero dei suoi amici, dove le insegna il karate. Qui Julie ritrova se stessa e quando ritorna a casa è un'altra persona, ma dovrà affrontare la sfida più grande: la sera del ballo, il suo ragazzo viene attaccato dal gruppo dell'"Alpha Elite" ma Julie riesce a batterli ed alla fine libera anche l'aquila che lei aveva accudito.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Hilary Swank: Julie Pierce
Pat Morita: Maestro Kesuke Miyagi
Michael Ironside: Colonnello Dugan
Constance Towers: Louisa Pierce
Chris Conrad: Eric McGowen
Arsenio Trinidad: Abbot
Doppiatori italiani
Eleonora De Angelis: Julie Pierce
Giorgio Lopez: Maestro Kesuke Miyagi
Antonio Sanna: Colonnello Dugan
Anna Rita Pasanisi: Louisa Pierce
Vittorio De Angelis: Eric McGowen
The Karate Kid - La leggenda continua è un film del 2010 diretto da Harald Zwart. Si tratta del quinto film della serie The Karate Kid.
Pur avendo alcuni punti in comune con il primo film, questa pellicola non è un remake, in quanto trama, personaggi ed ambientazione si differenziano. Inoltre, a dispetto del titolo, nel film non si usa il karate, ma il kung fu.
Inoltre, vista l'età del protagonista (un ragazzino più che un ragazzo), la trama (il ragazzino apprende le arti marziali in pochissimo tempo e quasi senza allenamento) ed altri elementi come il modo in cui sono presentati molti bambini prodigio sia di arti marziali che di musica, lo rendono un film adatto ad un pubblico meno vasto di quello dei film precedenti della serie e più mirato ai bambini.
L'uscita è avvenuta l'11 giugno 2010 negli Stati Uniti, mentre in Italia è stato distribuito il 3 settembre 2010. In Cina il film è noto come The Kung Fu Kid, che più si adatta alle tecniche usate nel film.
Trama
Dre Parker è un ragazzino di Detroit che, dopo aver perso il padre, è costretto a trasferirsi in Cina insieme alla madre per motivi di lavoro.
In breve tempo Dre inizia a fare amicizia con la sua compagna di classe Mei Ying, ma le differenze culturali rendono questa amicizia quasi impossibile, specialmente a causa del padre di Mei Ying. A peggiorare le cose c'è Cheng, un bullo compagno di classe di Dre, prodigio del Kung Fu, che si ingelosisce per i suoi sentimenti nei confronti dell'amica.
Dre conosce solo qualche tecnica di karate, capoeira e di Ju jitsu e così Cheng lo mette al tappeto con facilità. Senza amici, in un paese di cui non conosce la lingua, Dre non si sente a suo agio se non con Mr. Han, il responsabile della manutenzione del suo condominio, che si scoprirà essere un maestro di Kung Fu dopo aver salvato Dre da un'aggressione di gruppo ad opera di Cheng e degli altri.
Per risolvere la questione con i ragazzi che lo hanno aggredito, Dre si reca con il signor Han dal maestro di Cheng che obbliga Dre a partecipare ad un famoso torneo locale, e fino all'inizio dell'evento potrà essere lasciato in pace. A quel punto Han, accetta di allenare il ragazzo.
Mentre lo allena , Han insegna al ragazzo che il Kung Fu non è una disciplina solo di pugni e abilità, ma anche maturità e calma. Nel film si scopre che anche Mr. Han ha la grossa perdita della sua famiglia alle spalle (a causa di un incidente automobilistico per colpa sua) ma grazie a Dre, riesce a ritrovare la serenità, come lui faceva per l'allievo.
Dre per non essere più tartassato dai compagni della sua scuola deve partecipare a un torneo di Kung Fu. Durante la gara il maestro dei ragazzi-rivali ordina a uno di questi di far male a Dre. Il ragazzo viene squalificato per una mossa scorretta mentre Dre sembra non essere più in grado di gareggiare. All'ultimo momento però Mr. Han lo aiuta, dopo varie insistenze di Dre, utilizzando la tecnica della coppettazione, permette a Dre di rimettersi almeno in piedi.
Arrivati alla finale Dre incontra Cheng, che seguendo un ordine datogli dal suo maestro, colpisce Dre proprio nel punto in cui era stato ferito. Dre però si rialza in piedi e dopo molti sforzi riesce a battere Cheng che ammette la sconfitta e insieme ai suoi compagni capisce che quello che pratica Dre è il vero Kung Fu.
Fonte Wikipedia
The Myth (Il risveglio di un eroe) è un film d'avventura fantasy di arti marziali di Hong Kong del 2005 diretto da Stanley Tong, con Jackie Chan, Tony Leung Ka-fai, Kim Hee-sun e Mallika Sherawat.
Trama
Durante la dinastia Qin, il generale Meng Yi ha il compito di scortare la principessa coreana Ok-soo in Cina per sposare l'imperatore Qin. Durante il viaggio, un guerriero coreano tenta di riprenderla ma Meng Yi la salva. Ok-soo si innamora di Meng Yi e mostra apertamente il suo affetto per lui, ma Meng mantiene il suo onore rifiutandola e completando con successo la sua missione. L'imperatore Qin si ammala gravemente in seguito e manda Meng Yi a cercare l'elisir dell'immortalità, l'unica cosa che può salvargli la vita. Le guardie che scortano l'elisir subiscono un'imboscata da parte dei ribelli per ordine dell'infido principe e cancelliere. Meng Yi consegna l'elisir al suo vice Nangong Yan prima di morire nella battaglia che ne seguì. Sebbene Nangong Yan riesca a portare l'elisir all'imperatore, il principe e il cancelliere volevano che Nangong Yan e Ok-soo testassero la validità dell'elisir e li costringessero a consumare l'elisir, condannandoli alla reclusione nel mausoleo dell'imperatore Qin per l'eternità.
Al giorno d'oggi, Jack, un archeologo, è la reincarnazione di Meng Yi, poiché spesso sogna la sua vita passata. Un giorno, il suo amico William lo invita alla ricerca di un materiale raro in grado di creare un campo di gravità zero. Si recano in una tomba galleggiante di un principe Dasar in India, dove Jack scopre un dipinto della principessa che ha visto nei suoi sogni. Jack apprende anche che in un'antica missione in Cina Qin, il Principe portò tesori e donne, e l'Imperatore in cambio gli diede una delle sue concubine, ma rinnegò quando il Principe scelse la sua preferita, Ok-soo; per scusarsi, il principe ha ricevuto invece un dipinto di Ok-soo e la gemma della stella Qin. William rimuove una strana roccia nera da una statua felina e fa crollare accidentalmente il campo a gravità zero che sostiene la tomba, provocandone la distruzione. William riesce a scappare ma Jack salta da un dirupo e cade in un fiume. Perde conoscenza e va alla deriva insieme alla corrente finché non viene salvato da una ragazza indiana di nome Samantha. Samantha porta Jack da suo zio, un guru Kalaripayattu, che dice a Jack di prendere la spada che ha trovato e combattere con uno dei suoi studenti. Durante il combattimento, Jack ha un ricordo di un duello che ha avuto con il Principe Dasar nella sua vita passata, dopo di che i due guerrieri si sono scambiati le spade. Lo zio di Samantha illumina Jack sul suo passato e futuro, e Jack riesce a tornare a casa sano e salvo e consegna la spada al Museo Nazionale della Cina come tesoro nazionale. La sua azione ha fatto arrabbiare il leader dell'organizzazione segreta che ha finanziato la caccia al tesoro di Jack e William, il professor Koo, un "tomb raider" che è una loro vecchia conoscenza.
Dopo approfondite ricerche, Jack e William concludono che il materiale antigravità è in realtà un frammento di un meteorite caduto sulla Terra durante la dinastia Qin. Trovano la posizione esatta del mausoleo dell'imperatore Qin, nascosto dietro una cascata. L'enorme tomba contiene il frammento più forte del meteorite, che è abbastanza potente da trasformare la tomba in un palazzo galleggiante. Jack incontra Ok-soo e Nangong Yan all'interno della tomba e lo scambiano per Meng Yi. Proprio in quel momento, un gruppo di intrusi guidati dal professor Koo entra nella tomba e tentano di impossessarsi dell'elisir dell'immortalità, provocando uno scontro aereo tra le due parti. William rompe accidentalmente l'equilibrio del campo dopo aver rimosso un pezzo di meteorite e fa crollare la tomba su se stessa, e muore dopo essere annegato nel mercurio. Jack fugge dalla tomba che crolla, chiedendo a Ok-soo di venire con lui, ma lei rifiuta dopo aver realizzato che Jack non è Meng Yi, dicendo che aspetterà per sempre il vero Meng Yi perché crede che sia ancora vivo.
Alla fine del film, Jack viene visto tornare a casa con una copia pubblicata di un libro che ha scritto sull'intera avventura e le sue esperienze intitolato "The Myth", che dedica a William.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Jackie Chan: Generale Meng Yi, dott. Jack Chan
Hee-seon Kim: Ok-soo
Tony Leung Ka-Fai: William
Sun Zhou: Koo
Mallika Sherawat: Samantha
Ken Lo: Dragon
Rongguang Yu: Zhao Kuang
Ram Gopal Bajaj: Il Guru
Min-su Choi: generale Choi Min Soo
Doppiatori italiani
Massimo Rossi: Generale Meng Yi, dott. Jack Chan
Deborah Ciccorelli: Ok-soo
Tony Sansone: William
Nino D'Agata: Koo
Le 7 Spade della vendetta (Kung Fu Cult Master) è un film di Hong Kong del 1993 adattato dal romanzo di Louis Cha The Heaven Sword and Dragon Saber. Diretto da Wong Jing, presentava coreografie di combattimento di Sammo Hung e aveva come protagonisti Jet Li, Sharla Cheung, Chingmy Yau e Gigi Lai. A causa del fallimento al botteghino, i piani per i suoi sequel sono stati cancellati, lasciando irrisolto il cliffhanger.
Trama
Zhang Wuji ei suoi genitori tornano da un'isola isolata e si recano sul Monte Wudang per celebrare il centesimo compleanno del suo nonno Zhang Sanfeng. Diversi pugili tentano di costringere i genitori di Zhang Wuji a rivelare dove si trova il suo padrino, Xie Xun, ma rifiutano e si suicidano in segno di sfida. Zhang Wuji è stato gravemente ferito dagli Anziani Xuanming e quasi muore, ma Zhang Sanfeng mostra una cura speciale nei suoi confronti e cerca di preservargli la vita. Tuttavia, ciò incorre nella gelosia del suo anziano Song Qingshu, che collabora con Zhou Zhiruo della setta Emei per danneggiare Zhang Wuji.
Un giorno, Zhang Wuji è vittima di bullismo da parte di Song e cade da un dirupo insieme a Xiaozhao, una ragazza che lo ha aiutato. Incontrano Huogong Toutuo per caso e Zhang si riprende completamente dalle ferite, imparando anche la potente "Abilità dei Nove Yang". Zhang scopre in seguito che la setta Shaolin sta complottando con altre cinque sette principali per attaccare Bright Peak, quartier generale del culto Ming, dove si trova il nonno materno di Zhang, Yin Tianzheng. Zhang si avventura in un luogo proibito sulla vetta e trova il manuale "Heaven and Earth Great Shift", padroneggiando un'altra potente abilità, e aiuta il Culto Ming a sconfiggere le sei sette. I membri del culto sono grati a Zhang e lo nominano loro capo.
Zhang Wuji scopre che il conflitto tra il culto Ming e le sei sette è stato istigato dal nemico giurato del suo padrino, Cheng Kun, che si è nascosto sotto una nuova identità a Shaolin per tutto questo tempo. Allo stesso tempo, incontra anche Zhao Min, una principessa mongola, anch'essa nemica del suo culto. Zhao usa una droga speciale per avvelenare i membri del culto e Zhang Wuji la affronta per chiedere l'antidoto. Zhao Min fa promettere a Zhang di aiutarla a fare tre cose in cambio dell'antidoto. Allo stesso tempo, Yin Tianzheng ei membri del culto, che credevano erroneamente che Shaolin fosse dietro l'avvelenamento, vanno al monastero di Shaolin per vendicarsi, ma sono sorpresi di vedere invece cadaveri ovunque.
In effetti, Song Qingshu aveva effettivamente tradito la setta Wudang e disertato al governo mongolo. Sta tramando con Zhao Min e i suoi uomini per uccidere Zhang Sanfeng, ma Zhang Wuji torna in tempo e salva suo nonno. Zhang Wuji promette di non usare le sue abilità appena acquisite e riesce comunque a sconfiggere gli Anziani Xuanming. Il film finisce con un colpo di scena, quando Zhao Min se ne va dopo aver detto a Zhang Wuji di andare da Dadu a trovarla se vuole salvare i membri scomparsi delle sei sette.
Fonte Wikipedia
Interpreti e personaggi
Tony Leung Chiu-Wai
: Zhou Yu
Takeshi Kaneshiro
: Zhuge Liang
Zhang Fengyi
: Cao Cao
Chang Chen
: Sun Quan
Zhao Wei
: Sun Shangxiang
Hu Jun
: Zhao Yun
Nakamura Shidō II
: Gan Xing
Lin Chi-ling
: Xiao Qiao
You Yong
: Liu Bei
Hou Yong
: Lu Su
Ba Sen Zha Bu
: Guan Yu
Zang Jin Sheng
: Zhang Fei
Doppiatori italiani
Sandro Acerbo: Zhou Yu
Massimiliano Manfredi: Kong Ming
Antonio Sanna
: Cao Cao
Riccardo Rossi: Sun Quan
Simone Mori: Zhao Yun
Selvaggia Quattrini: Xiao Qiao
Kagemusha - L'ombra del guerriero - Akira Kurosawa - 1980
La sfida del samurai, Yojimbo - Storico Giappone di Akira Kurosawa con Toshiro Mifune - 1961
Quelli che camminavano sulla coda della tigre - Akira Kurosawa - 1945
RAN - Akira Kurosawa - 1985
Rashomon - Akira Kurosawa
Sanjuro Tsubaki Sanjuro - Akira Kurosawa - 1962
Sogni - Akira Kurosawa - 1990
The legend of Samurai - 1 - Miyamoto Musashi - 1954
L'imperatrice Yang Kwei-fei, Keni Mizoguchi - Yôkihi - 1955
Miyamoto Musashi - Kenji Mizoguchi
Bunt - Samurai rebellion - Masaki Kobayashi - 1967
Chikamatsu Monogatari (Gli amanti crocifissi) - K. Mizoguchi
Dalla Cina con furore (Jingwumen) diretto da Lo Wei (1972) Bruce Lee
I tre dell’Operazione Drago (Enter the Dragon) diretto da Robert Clouse (1973) Bruce Lee
Cinque dita di violenza (Tian xia di yi quan) diretto da Chang-hwa Jeong (1972)
Drunken Master (Jui kuen o Zuì Quán) diretto da Yuen Wo Ping (1978) Jackie Chan
Le furie umane del Kung Fu (Wu Du) diretto da Chang Cheh (1978)
Il serpente all’ombra dell’aquila (Se ying diu sau) diretto da Yuen Wo Ping (1978) - Jackie Chan
La 36ª camera dello Shaolin (Shao Lin san shi liu fang) diretto da Chia-Liang Liu (1978)
I distruttori del tempio Shaolin (Hung Hsi-Kuan) diretto da Chia-Liang Liu (1977)
Kung Fu Panda è un film d'animazione del 2008, diretto da Mark Osborne e John Stevenson e prodotto dalla DreamWorks Animation, che racconta le vicende di un imbranato panda gigante intento ad imparare le arti marziali. Il film è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2008.
Trama
« La leggenda narra di un guerriero leggendario la cui abilità nel Kung Fu era materia di leggenda. »
Nell'antica Cina, Po è un pigro e imbranato panda che lavora come cameriere presso il chiosco di spaghetti del padre. Il padre vorrebbe che Po prendesse il suo posto continuando la tradizione di famiglia di esperti spaghettinari, ma Po sogna di diventare un esperto di kung fu.
Un giorno, il saggio Oogway, il maestro più onorevole e forte della Cina, chiama a raccolta l'intero villaggio, poiché ha deciso di nominare il Guerriero dragone, cioè il più grande Maestro di Kung Fu. Per una serie di fortunate (o sfortunate) concidenze, Po riesce a entrare nel tempio dove si stava svolgendo la cerimonia, e viene proclamato Guerriero Dragone tra lo stupore generale. Infatti tutti, Po compreso, sono scioccati e sorpresi per l'avvenimento.
Nel frattempo, Tai-Lung, ex-allievo di Shifu, un grande maestro e allievo di Oogway, evade dalla prigione in cui era stato rinchiuso tempo prima. Dopo il fallimento dei Cinque Cicloni (la squadra di Kung Fu più famosa del villaggio), Po rimane la sola speranza rimasta a fermare Tai-Lung e la sua follia distruttiva.
Inizialmente Po non riesce a combinare granché (soprattutto per la sua goffaggine e inesperienza ). Disprezzato da Shifu e dai Cinque Cicloni, che tentano in tutti i modi di farlo desistere, Po trova nelle parole di Oogway il coraggio di proseguire. Subito, Shifu lo fa combattere contro i Cinque, che lo sconfiggono sempre con molta facilità. Nonostante tutto, però, il panda non molla, guadagnandosi l'ammirazione dei Cinque Cicloni.
Col passare del tempo Shifu riesce a trovare la pace interiore e, grazie ad un astuto stratagemma (proibisce a Po di mangiare), riesce a farlo diventare un abile guerriero. Ma nel momento in cui dovrebbe prendere la pergamena per diventare il Guerriero Dragone, Po, così come Shifu e i Cinque Cicloni, scoprono a malincuore che la pergamena è in bianco. Shifu, credendo che sia tutto finito, decide di rimanere da solo a combattere Tai-Lung, per dare il tempo agli allievi di mettere in salvo gli abitanti del villaggio.
Mentre si allontana col padre, Po comprende che il vero potere non viene dalla pergamena, ma dalla persona stessa, e così, riconquistata la fiducia in se stesso, torna al tempio per affrontare Tai-Lung, arrivando appena in tempo per salvare Shifu.
Dopo un lungo inseguimento reciproco, Tai-Lung riesce a prendere la pergamena. Una volta constatato che il potere della pergamena è inesistente, Tai-Lung si infuria e prende più volte a pugni Po, ma l'unica cosa che ottiene è farlo ridere. A causa del suo essere grasso, colpi di Tai-Lung fanno solo il solletico a Po. Dopo un po' riesce addirittura a respingerli. Alla fine, comunque, Po riesce a battere Tai-Lung.
Tornato al tempio, trova Shifu privo di forze che sembra essere sul punto di morire di fronte a lui. In realtà era stanco e voleva solo riposarsi un po'. Capendo che Shifu sta bene, Po decide di sdraiarsi accanto a lui, continuando però a fargli stupide domande. Con questa scena si conclude il film.
Fonte Wikipedia
Doppiatori italiani
Fabio Volo: Po
Eros Pagni: Shifu
Francesca Fiorentini: Tigre
Angelo Maggi: Scimmia
Tiziana Avarista: Vipera
Fabrizio Pucci: Tai Lung
Danilo De Girolamo: Gru
Simone Mori: Mantide
Claudio Fattoretto: Comandante Vachir
Francesco Vairano: Mr. Ping
Massimiliano Alto: Zeng
Dante Biagioni: Oogway
Roberto Draghetti: capobanda
Paolo Bernardini: kg Shaw
Simone Veltroni: Jr Shaw
Kung Fu Panda 2 è un film d'animazione del 2011 prodotto dalla DreamWorks Animation e diretto da Jennifer Yuh.
Il film è il sequel di Kung Fu Panda e alla revisione della sceneggiatura ha collaborato anche Charlie Kaufman.
Trama
« Forse la tua storia non ha un inizio tanto felice, ma non è questo a renderti ciò che sei.. è il resto della tua storia. Chi tu scegli di essere » (discorso della divinatrice a Po)
Questa storia inizia tanto tempo fa, nell'Antica Cina, quando i pavoni governavano benevoli la città di GongMing. Essi portarono pace e prosperità nella città inventando i famosi fuochi d'artificio. Ma il loro unigenito figlio, Lord Shen, vedeva nei fuochi d'artificio un potere molto più oscuro, fin tanto da trasformare ciò che aveva portato colore e gioia, in qualcosa di tenebroso e distruttivo. Disperati per il comportamento del loro figlio, i sovrani si recarono da un'anziana divinatrice, la quale gli rivelò che, se Shen avesse continuato per quel sentiero oscuro, sarebbe stato sconfitto da un guerriero nero e bianco. Il perfido pavone intuì che il guerriero bianco e nero fosse un panda e tentò di cambiare il suo destino ordinando alla sua banda di lupi di uccidere tutti i panda del regno. Poi tornò a casa aspettandosi le lodi dei genitori per aver combattuto coraggiosamente contro il destino i quali però erano sconvolti dall'orribile crimine commesso dal figlio e dovettero bandirlo da GongMing per sempre. Prima di lasciare la città, Shen giurò che sarebbe ritornato, e che quel giorno tutta la Cina si sarebbe chinata ai suoi piedi.
Dopo trent'anni, Po, il guerriero dragone, protegge la valle con l'aiuto dei cinque cicloni, ovvero Tigre, Scimmia, Vipera, Gru e Mantide. Un giorno Po, mentre cerca di mettersi quanti più ravioli possibili in bocca, viene chiamato dal maestro Shifu in una grotta vicino al Palazzo di Giada. Là, egli rivela al panda la prossima fase del suo addestramento cioè di trovare la pace interiore, come lui stesso aveva fatto il giorno in cui Po era diventato il guerriero dragone. Durante la conversazione, irrompe però Tigre, che rivela a Po che un branco di lupi è al villaggio per rubare il metallo per costruire l'arma di Shen. Giunti in soccorso degli abitanti del villaggio, Po e i cinque cicloni riescono a scacciare i banditi, ma proprio quando Po si sta scagliando sull'ultimo avversario, nota uno strano simbolo e ha una visione di sua madre che lo abbandona da piccolo. Il lupo ne approfitta e lo colpisce fuggendo via con il metallo.
Dopo aver avuto questo ricordo del suo passato, Po va al ristorante da suo padre, l'oca, per chiedergli spiegazioni. Il signor Ping, inizia a dirgli la verità: in realtà Po, quando era piccolo, venne ritrovato da lui stesso in un cesto di ravanelli, che poi decise di adottarlo. Nel frattempo, alla città di GongMing, sorvegliata dai maestri Rino Tuonante (un rinoceronte), Bue Infuriato (un bue) e Croc (un coccodrillo), Shen porta la sua arma, un cannone, e uccide Rino Tuonante, catturando Bue Infuriato e Croc e prendendo possesso della città.
La notizia arriva anche al maestro Shifu, che ordina a Po e ai cicloni di salvare GongMing. Prima di partire per la città il panda incontra suo padre, il quale lo convince a non andare perché non potrebbe tornare più. Tigre però lo rassicura, promettendogli che suo figlio ritornerà. Nel corso dell'avventuroso viaggio gli eroi si ritrovano a viaggiare su una zattera, dove Po sogna di essere stato rimpiazzato dai suoi genitori con un ravanello e, inoltre, rivede il simbolo che aveva visto in precedenza. Cerca così di trovare la sua pace interiore, come suggerito dal maestro Shifu, ma non riesce a trovarla. E ormai gli eroi sono giunti a GongMing.
La divinatrice, tenuta in custodia da Shen, gli dice che lui sarà sconfitto da un guerriero bianco e nero. La previsione sembra avverarsi quando il lupo che ha incontrato Po giunge avvertendo il suo signore dell'esistenza di un panda. Nella città, Po e i cinque cicloni passano inosservati travestiti da dragone di Capodanno e liberano una pecora dall'attacco di uno dei lupi, la quale rivela loro che i due maestri Bue Infuriato e Croc, sono rinchiusi nella prigione di GongMing. Si recano quindi lì, ma i due eroi non hanno intenzione di combattere contro Shen, altrimenti raderà al suolo la città.
Mentre Po cerca di convincerli, vengono sorpresi da alcuni lupi, e nel rocambolesco inseguimento tra lui e il capo dei lupi per le vie della città, rimangono tutti prigionieri e portati al cospetto di Shen. Davanti al pavone, Po e i cicloni riescono a sfuggire all'arma con l'aiuto di Mantide, ma il panda non sa il motivo per cui lui è destinato a sconfiggere il pavone. Durante il combattimento tra i due, Po scopre che il simbolo che sognava da giorni era in realtà lo stemma di Shen e vede nuovamente sua madre che lo abbandona e vede anche che in quell'occasione era presente anche Shen. Preso di nuovo dalla distrazione, Po lascia sfuggire Shen, che tenta di distruggere il castello dove ora sono intrappolati gli eroi. Grazie al suggerimento di Tigre, riescono a fuggire dal tetto e si rifugiano nella prigione di GongMing, dove Tigre chiede spiegazioni a Po sul perché ha lasciato fuggire Shen. Po non glielo vuole dire e dopo alcuni fallimenti per andarsene, Po rivela che il pavone era presente la notte in cui sua madre lo abbandonò e che proprio lui sa chi è veramente e da dove viene. A queste parole, Tigre abbraccia Po, e lo costringe a restare nella prigione per non vederlo morire.
La divinatrice intanto, tenta ancora invano di fermare Shen, ma lui non ne vuole sapere e la esilia.
I cicloni cercano di fare esplodere la base di Shen, ma sono costretti ad interrompere il piano quando scoprono che Po è all'interno per combattere Shen. Una volta faccia a faccia il panda chiede spiegazioni su che cosa era successo in quella notte in cui sua madre lo lasciò. Shen mente, dicendogli che i suoi genitori non lo amavano e lo hanno abbandonato, prima di sparargli con il suo cannone. Po viene colpito e scaraventato lontano nel fiume, ma si salva grazie ad un coperchio di metallo che attutisce il colpo.
Il panda viene trovato e curato dalla divinatrice, la quale lo invita a non resistere agli incubi che sono in realtà ricordi: Po ricorda che durante l'attacco ai panda per ordine di Shen, i suoi genitori furono costretti ad abbandonarlo per metterlo in salvo dalla morte. La divinatrice rivela che Shen verrà sconfitto da un guerriero bianco e nero come lui, dicendogli non dare alcuna importanza al passato, ma di scoprire chi davvero vuole essere. Po decide infine di tornare a Gong Ming, dove i suoi amici sono imprigionati e stanno per essere giustiziati da Shen mentre la sua flotta si prepara alla conquista della Cina.
Po giunge eroicamente con un cappello sul posto liberando i suoi amici, che tentano di fermare le navi, anche con l'aiuto di Bue Infuriato e Croc, usciti di prigione e convinti da Shifu, anche lui presente in battaglia, ad aiutare gli eroi. Quando la battaglia sembra ormai vinta per Po, Shen ordina al capo dei lupi di sparare, ma il lupo, non volendo ferire i suoi compagni, si rifiuta. Shen, perciò, lo uccide ed esplode un colpo di cannone, ferendo tutti i combattenti. Shen inizia a partire con la sua flotta, e Po si erge su una barca capovolta nella baia come ultimo baluardo. Il pavone ordina di fare fuoco su di lui. Grazie al ritrovamento della sua pace interiore, Po riesce a respingere i colpi, distruggendo la flotta rimanente. Il panda raggiunge Shen per convincerlo a dimenticare il passato, come ha fatto lui. Ma il pavone, furente, lo ignora e, dopo un breve combattimento, muore schiacciato dalla sua stessa arma. Alla fine Po decide di essere ciò che vuole, quindi ritorna a casa deciso a rimanere con Ping. Ciò che però non sa, è che il suo vero padre è ancora vivo.
Fonte Wikipedia
Doppiatori originali
Jack Black: Po
Dustin Hoffman: Shifu
Gary Oldman: Lord Shen
Angelina Jolie: Tigre
Seth Rogen: Mantide
Jackie Chan: Scimmia
Lucy Liu: Vipera
David Cross: Gru
Jean-Claude Van Damme: Maestro Croc
Victor Garber: Maestro Rino Tuonante
Dennis Haysbert: Maestro Bue Infuriato
Michelle Yeoh: Divinatrice
James Hong: Mr. Ping
Danny McBride: capo lupo
Fred Tatasciore: padre biologico di Po
Doppiatori italiani
Fabio Volo: Po
Eros Pagni: Shifu
Massimo Lodolo: Lord Shen
Francesca Fiorentini: Tigre
Simone Mori: Mantide
Angelo Maggi: Scimmia
Tiziana Avarista: Vipera
Danilo De Girolamo: Gru
Franco Mannella: Maestro Croc
Roberto Draghetti: Maestro Rino Tuonante
Francesco Pannofino: Maestro Bue Infuriato
Roberta Greganti: Divinatrice
Stefano Mondini: capo lupo
Francesco Vairano: Mr. Ping
Alessandro Rossi: padre biologico di Po
Doppiatori originali
Jack Black: Po
Dustin Hoffman
: Shifu
Angelina Jolie: Tigre
Jackie Chan
: Scimmia
Lucy Liu: Vipera
David Cross: Gru
Seth Rogen
: Mantide
J.K. Simmons
: Kai il Collezionista
Bryan Cranston
: Li Shang
James Hong
: Mr. Ping
Randall Duk Kim
: Oogway
Kate Hudson
: Mei Mei
Stephen Kearin
: Maestro Pollo
Jean-Claude Van Damme
: Maestro Croc
Steele Gagnon
: Bao
Barbara Dirikson: Nonna Sarah
Al Roker: Dim
Willie Geist
: Sum
Liam Knight
: Lei Lei
Radzi Chinyanganya
: Mei
Pax Jolie-Pitt: Yoo
Knox Jolie-Pitt
: Ku Ku
Zahara Jolie-Pitt
: Meng Meng
Shiloh Jolie-Pitt
: Shuai Shuai
Lindsey Russell
: Peony
Fred Tasciatore: Maestro Orso
Wayne Knight
: Abbraccione
Doppiatori italiani
Fabio Volo: Po
Eros Pagni: Shifu
Francesca Fiorentini: Tigre
Angelo Maggi: Scimmia
Tiziana Avarista: Vipera
Oreste Baldini: Gru
Simone Mori: Mantide
Roberto Draghetti: Kai il Collezionista
Paolo Marchese: Li Shan
Francesco Vairano: Mr. Ping
Dante Biagioni: Oogway
Emanuela Damasio: Mei Mei
Graziella Polesinanti: Nonna Sarah
Gabriele Meoni: Bao
Giampiero Luciani: Dim
Gianluca Cortesi: Sum
Anita Ferraro: Lei Lei
Emidio La Vella: Abbraccione
Kung Fu Panda 3 è un film d'azione del 2016 prodotto dalla DreamWorks Animation e diretto da Jennifer Yuh e Alessandro Carloni. Parte della serie Kung Fu Panda, è il secondo sequel di Kung Fu Panda del 2008 e sequel del film del 2011 Kung Fu Panda 2.
Trama
Nel mistico Regno degli Spiriti, Oogway viene attaccato e sconfitto da Kai il Collezionista, suo vecchio nemico, che ruba il suo Chi e lo tramuta in un piccolo amuleto di giada. Tuttavia prima di soccombere Oogway avverte Kai che il suo destino è quello di essere sconfitto dal Guerriero Dragone. Kai incurante dei suoi avvertimenti accetta la sfida e utilizza il Chi sottratto ad Oogway per tornare nel Mondo dei Mortali per distruggere tutto ciò che Oogway ha creato e cancellarne il ricordo. Nel frattempo nel Regno dei Mortali, Shifu annuncia a Po e ai Cinque Cicloni il suo ritiro dalla carica di maestro e passa il ruolo di insegnante del Palazzo di Giada a Po. Po non si sente ancora pronto per tale incarico e infatti i suoi tentativi di addestrare i Cinque Cicloni finiscono disastrosamente. Demoralizzato, Po chiede aiuto a Shifu confidandogli che non vuole prendersi la responsabilità di diventare un maestro. Prima di congedare Po, Shifu gli consiglia di non cercare di cambiare per diventare un insegnante ma cercare di essere solo se stesso, lasciandolo pieno di dubbi. Nel frattempo, Kai giunge finalmente nel Mondo dei Mortali e ordina ai suoi schiavi di giada di trovare gli allievi di Oogway e portarli da lui. Nella Valle della Pace, Po ritorna al ristorante del suo padre adottivo Mr. Ping dove si confessa con quest'ultimo e scopre che qualcuno sta battendo il suo record di mangiata di ravioli al vapore. Il misterioso individuo si rivela essere un panda di nome Li Shang che afferma di cercare suo figlio. Po lo riconosce subito come suo padre e i due legano molto in fretta, suscitando la gelosia di Mr. Ping. Poco dopo aver presentato suo padre ai suoi amici, il villaggio viene attaccato dagli zombi di giada di Kai, che vengono ritirati da quest'ultimo dopo aver scoperto la locazione del Palazzo di Giada. Dopo una lunga ricerca Po e gli altri scoprono la vera storia di Kai: un tempo lui e Oogway erano grandi amici, tanto da considerarsi fratelli. Durante un'imboscata Oogway venne ferito e Kai lo trasportò fino ad un villaggio segreto di panda dove venne curato grazie al potere del Chi. Tuttavia la brama di potere di Kai lo portò a tradire il suo amico e a inventare una sua personale tecnica per rubare il Chi degli altri, per questo Oogway fu costretto a sconfiggerlo e ad esiliarlo nel Regno degli Spiriti, e se mai fosse tornato sulla terra l'unico a poterlo sconfiggere sarebbe stato il "Maestro del Chi". Li Shang afferma di conoscere il potere del Chi e consiglia a Po di venire con lui al villaggio segreto dei panda dove ora vive, per riscoprire cosa voglia dire essere un panda e addestrarlo all'uso del Chi. Così Li Shang, Po e Mr. Ping si mettono in viaggio, mentre Shifu e i Cinque Cicloni rimangono a proteggere la valle, e Mantide e Gru vengono inviati a rintracciare Kai. Una volta arrivati al villaggio Po viene iniziato da suo padre agli usi e costumi dei panda (mangiare smisuratamente, rotolare invece di camminare e le arti della bella vita), simpatizzando subito con i vari panda, soprattutto con Mei Mei, la danzatrice col nastro del villaggio. Nonostante la sua missione, Po viene contagiato dalla vita serena dei panda sentendosi per la prima volta bene accetto. Nel frattempo, Mantide e Gru insieme a Maestro Orso, Pollo e Croc trovano Kai, ma vengono sconfitti dallo spirito guerriero che assorbe il loro Chi. Intanto al villaggio dei panda Li Shang parla a Po di sua madre e di come dopo che il suo villaggio natale fu distrutto da Lord Shen e aver perso sua moglie e Po fece rifugiare i panda in un villaggio segreto sulle montagne. Intanto Kai arriva al Palazzo di Giada e lo distrugge, ma non prima di aver rubato il Chi di Scimmia, Vipera e Shifu, mentre Tigre riesce a scappare e a raggiungere Po per avvertirlo che Kai sta arrivando per sconfiggere lui e tutti i panda. Li Shang ordina a tutti i panda di fuggire ma Po vuole rimanere per combattere Kai. Arrabbiato con il padre, Po comincia ad allenarsi da solo, ma dopo essersi confrontato con Tigre capisce che non può farcela da solo. Mr. Ping convince Li Shang ad appoggiare il figlio e convince tutti i panda ad aiutare Po. Il mattino seguente Kai arriva al villaggio e manda i suoi zombi di giada a catturare Po, ma questi vengono sconfitti dai panda, mentre Po riesce ad avvicinarsi a Kai per poterlo finire con la Presa del dito Wuxi. Il piano però fallisce (poiché quella tecnica funziona soltanto sui mortali) e questo permette a Kai di avere il sopravvento su Po che per salvare tutti decide di usare la Presa del dito Wuxi su se stesso portando con sé Kai nel Regno degli Spiriti. Furioso Kai si scaglia su Po, che si libera dalla sua presa e riesce ad avere la meglio, anche se prima stava quasi per essere assorbito dallo spirito guerriero, e tutti loro lo hanno salvato imparando la tecnica del Chi. Po allora dona tutto il suo Chi a Kai, che pensa di aver vinto ma si rende conto troppo tardi che il suo potere è troppo e ne viene distrutto, liberando anche tutti i guerrieri che aveva imprigionato, provocando la sua morte. Nonostante tutto sia tornato alla normalità, Po rimane nel Regno degli Spiriti dove incontra Oogway che finalmente svela il motivo per cui Po è stato scelto come Guerriero Dragone: Oogway aveva visto i suoi antenati panda usare benevolmente il Chi e aveva capito che solo un loro discendente avrebbe potuto accomunare passato e futuro, yin e yang, e rivelandosi il suo unico successore. Oogway dona a Po un bastone mistico per poter tornare nel Mondo dei Mortali; Po ritorna sulla terra dove viene accolto da tutti i suoi conoscenti accettando il suo ruolo di maestro, insegnando la tecnica del "Dono del Chi" ai suoi amici e familiari, tra cui Shifu e i suoi due padri.
Fonte Wikipedia