Valutazioni Arbitrali - Arbitraggio Kata - Arbitraggio Kumite - L'Arbitro Centrale - Terminologie nel Kumite


Dal momento in cui nel Karate si è cominciato a gareggiare è nata la necessità di creare un regolamento che facesse in modo di poter dare una forma definita alla competizione, inutile dire che all'inizio le gare erano pressoché dei duelli in cui vinceva chi rimaneva in piedi, i feriti si contavano numerosi, vincitore compreso.

Naturalmente, negli anni, i regolamenti sono cambiati si è cercato di migliorare là dove si poteva, per permettere, nel caso del Kumite, di non uscire malconci da ogni competizione.

In questa semplice pagina non si pretende dare una risposta completa di cosa significa arbitrare, ma si daranno una serie di indicazioni e parametri per capire meglio cosa avviene durante una competizione di Karate.

Non servirebbe, ma è bene specificare che le gare amatoriali e dei bambini hanno una conduzione più semplice, pur rimanendo sempre nel rispetto delle regole di base.

Ho trovato una definizione appropriata di Arbitro che riporto qui sotto:

ARBITRI NON SI NASCE MA SI DIVENTA

L’Arbitro
Questa è la definizione, ripresa dal vocabolario della lingua italiana, che specifica il significato della parola “Arbitro”, dove è racchiusa l’essenza pura e semplice della funzione arbitrale.
“Ufficiale di Gara incaricato di far osservare il Regolamento e le Norme Federali e di giudicare i vari casi d’infrazione riscontrati durante lo svolgimento di una competizione e di convalidarne il risultato”.


Chi è l’Arbitro?
L’Arbitro è un praticante di alto livello, appassionato di Karate e talvolta è un ex agonista.

È una persona che sacrifica la famiglia e il proprio tempo libero, ma lo fa con dedizione e volontariamente perché non vi è costretto da alcuno.
Nel contesto di una competizione è l’unico a cui non è consentito sbagliare, invece “purtroppo” a volte sbaglia anche lui, perché è un essere umano e come tale è soggetto a sbagliare, seppure involontariamente e sempre in assoluta buona fede.
L’Arbitro è sempre educato anche quando subisce pressioni o contestazioni, mai si lascia andare ad atteggiamenti scorretti.
L’Arbitro spesso è anche un Tecnico o Maestro per cui è in grado di comprendere l’enorme mole di lavoro che sta alle spalle di una competizione, mentre molto spesso un Tecnico non è un Arbitro e non comprende che l’Arbitro è una figura indispensabile per l’attività agonistica; s enza un Arbitro che applica il Regolamento di Gara non esisterebbero le competizioni.

Noi Arbitri periodicamente, e comunque prima di ogni competizione, abbiamo dei corsi di aggiornamento teorico-pratici dove ci vengono date informazioni sulle nuove normative, per ripassare quelle vigenti o per dettagli tecnici sulla prossima gara che andremo ad arbitrare.

Generalmente, per ogni federazione, ci sono dei Responsabili Arbitri Regionali e Nazionali che gestiscono il nostro operato, a volte ci troviamo a dover arbitrare su gare dove sono presenti più di una federazione e quindi ci possono essere stili e regolamenti diversi ed allora il Responsabile Arbitri della Federazione ospitante allinea i diversi regolamenti in modo che i nostri giudizi siano più omogenei possibile.

Tutto questo avviene con lo scopo principale che le posizioni in classifica degli Atleti, che noi andremo a generare, siano più vicine possibile a quelle effettivamente meritate e, cosa non secondaria, sempre tramite i regolamenti, siamo istruiti per evitare al massimo gli infortuni in gara.

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Valutazioni Arbitrali

Valutare i concorrenti in una gara di Kata o di Kumite implica una elevata preparazione da parte di tutti gli Ufficiali di Gara.

Nelle competizioni normalmente ci sono 5  Arbitri per ogni Quadrato di Gara e nelle gare internazionali possono essercene 7 o 9, chi coordina tutti gli Arbitri e Giudici è il Responsabile degli Arbitri.

Un Quadrato di Gara è così composto:

  • 1 Arbitro Centrale (Sushin)
  • 4 (oppure 6/8) Giudici d'Angolo (Fukushin)
  • 1 Arbitrator (Kansa)
  • 1 Presidente di Giuria
  • 1 Cronometrista

Questo numero di Arbitri è necessario perchè, sia il Kata che il Kumite, si svolgono in un'ampia superficie quadrata, un Tatami di 7, 8 o 9 metri per lato + 1 metro di sicurezza tutto attorno ed un singolo Giudice non riuscirebbe mai ad avere una visione ottimale delle tecniche fatte o degli attacchi portati, inoltre essendoci bisogno della massima imparzialità, più Giudici significa anche più punti di vista e più valutazioni, da cui poi si estrarrà, nel caso per il Kata, un voto medio  che darà quasi sicuramente un giudizio più vicino possibile a quello meritato dai concorrenti e nel caso del Kumite la visione con una prospettiva migliore della tecnica portata.

Esempio di Quadrato di Gara per KUMITE

Esempio di Quadrato di Gara per KATA

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Dettagliamo ora sui due tipi principali di gare: il Kata ed il Kumite.

Arbitraggio Kata

Kata, come è noto, significa forma, ma la forma da sola non basta in quanto, per fare un esempio, anche se eseguiamo un Kata facendo delle ottime posizioni, delle tecniche precise ma siamo scadenti nella forza, nei tempi d'esecuzionee nel ritmo abbiamo ottenuto un risultato finale forse anche bello da vedere per un profano, ma non certo nello spirito del Karate per cui sono nati i Kata e cioè il concetto di un "combattimento reale contro avversari immaginari", quindi per assegnare un punteggio dobbiamo rispettare alcune regole di base valutando:

  • Forma
  • Potenza
  • Dinamica
  • Transizione

a queste vanno poi aggiunti i punti per:

  • Maestria  (solo nelle Finali)

e poi eventualmente vanno tolti dei punti per:

  • Esitazione
  • Sbilanciamento
  • Enbusen (tracciato immaginario in cui si svolge il Kata, una corretta esecuzione permette di ritornare al punto di partenza)
  • Sincronismo (nel Kata a Squadre)

Pero ogni categoria, a seconda del regolamento di gara, ci possono essere più fasi: prova di ammissione, eliminatorie, ecc..

Vorrei dettagliare sui primi 5 punti della valutazione inserendo quanto riportato nel Regolamento FIKTA:

  1. FORMA
    - Postura, posizione.
    - Equilibrio, stabilità.
    - Uso delle tecniche di braccia e di gambe in modo corretto secondo i principi del karate tradizionale.
    - Corretto atteggiamento mentale e fisico in ogni singola tecnica (Zanshin).
    - Massima precisione nel raggiungere il bersaglio.
    - Ritmo.
    - Respirazione.
  2. DINAMICA
    - Preparazione del corpo per la corretta esecuzione del movimento e della tecnica successiva.
    - Corretto percorso nella esecuzione della tecnica.
    - Fluidità, elasticità muscolare ed armonia nell’esecuzione corretta della tecnica.
  3. POTENZA
    - Esplosività iniziale e rapidità del movimento.
    - Contrazione muscolare e massima stabilità nella fase finale, decontrazione e respirazione.
    - Adeguato atteggiamento fisico e mentale (Zanshin).
  4. TRANSIZIONE
    Continuità delle tecniche, spostamento da una tecnica all’altra utilizzando in modo naturale e corretto la respirazione ed esprimendo una grande forza interna ed esterna (mantenimento e trasferimento dell’energia dalla fase finale di una tecnica a quella successiva).
  5. MAESTRIA
    Unire gli elementi dei criteri di base con naturalezza contemporaneamente a una grande energia e controllo. L’insieme deve impressionare l’osservatore e deve suscitare grande emozione.

Nel Kata la valutazione parte da un voto di massima iniziale che viene stabilito da una Tabella Punteggio (vedi sotto) che ha dei range in base alla prima impressione che si ha, da questo voto, a seconda dei dettagli dell'esecuzione fatta dal concorrente, verranno aggiunti o tolti dei punti o dei decimi di punto, arrivando così ad un voto finale che ogni singolo Giudice, dopo aver fatto una sua propria valutazion, imposterà nella propria Tabella dei Punteggi.

L'Arbitro Centrale, con un colpo di fischietto lungo seguito da uno corto, ordinerà l'HANTEI per ottenere le valutazioni dai Giudici d’Angolo e dovranno sollevare le Tabelle dei Punteggi contemporaneamente.

Il Presidente di Giuria trascriverà i punteggi singolarmente, sommerà solo i tre valori centrali, scartando il più alto ed il più basso ed a alta voce comunicherà il risultato ottenuto all'Atleta.

L'Atleta eseguirà il saluto ed uscirà dall'Area di Gara.

Finita la Pool verrà compilata la classifica che verrà comunicata gli Atleti che sono stati precedentemente allineati davanti ai Giudici.

Votazione del Kata dopo l'Hantei

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Arbitraggio Kumite

Attualmente per il Kumite i regolamenti prevedono la massima tutela dei partecipanti e punizioni severe in caso di contatti non solo pesanti, ma anche di lieve entità, viene fatto obbligo l'uso di protezioni per gli atleti per una ancor maggiore sicurezza.  Qui sotto potete confrontare cosa prevedono i regolamenti di due federazioni:

  • Dal Regolamento FIKTA

 Protezioni obbligatorie:

  1. Paradenti.
  2. Conchiglia protettiva (uomini).
  3. Paraseno imbottito non metallico (donne).
  4. Guantini regolamentari.
  5. Non é ammesso l'uso di occhiali e lenti corneali rigide o semirigide.  È consentito l'uso di lenti corneali morbide previa segnalazione al Tavolo di Giuria al momento della registrazione.
  • Dal Regolamento FJILKAM

Protezioni obbligatorie:

  1. Guantini approvati dalla WKF, un Atleta indossa guantini Rossi e l’altro guantini Blu.
  2. Paradenti.
  3. Corpetto approvato dalla WKF (per tutti gli Atleti/e) e paraseno per le Atlete.
  4. Paratibia approvati dalla WKF un Atleta di colore Rosso e l’altro di colore Blu.
  5. Parapiedi approvati dalla WKF, un Atleta di colore Rosso e l’altro di colore Blu.
  6. Caschetto approvato dalla WKF, solo per gli Atleti Cadetti, deve essere indossato in aggiunta a quanto sopra.
  7. Conchiglia, non è obbligatoria, ma, se indossata, deve essere del tipo approvato dalla WKF.
  8. Non è consentito l’uso di occhiali. Le lenti a contatto morbide possono essere utilizzate a rischio dell’Atleta.

Ci sono più tipi di Kumite nel Karate Tradizionale:

  • Kihon Ippon Kumite - Combattimento fondamentale con un solo attacco.
  • Kihon Sanbon Kumite - Combattimento fondamentale a 3 attacchi.
  • Kihon Gohon Kumite - Combattimento fondamentale  a 5 attacchi .
  • Ji Yu Ippon Kumite - Combattimento libero con un solo attacco.
  • Ji Yu Kumite - Combattimento libero.

Ci occupiamo ora dell'ultimo dei cinque: Ji Yu Kumite.

Il Ji Yu Kumite, nel Karate Tradizionale, è un combattimento libero tra due Atleti all'interno di un Quadrato di Gara di 8 metri di lato (più 1 metro tutt'intorno per sicurezza) da cui i contendenti non possono uscire, pena una sanzione (Jyogai).

Gli Atleti vengono distinti con due colori:

  • AKA (rosso) che dovrà mettersi una cintura rossa;
  • SHIRO (bianco) che manterrà la normale cintura.

Questi due nomi, AKA e SHIRO, verranno usati dall'Arbitro Centrale, durante la gara, per distinguere gli Atleti nelle comunicazioni o nei richiami, allo stesso modo i Giudici d'Angolo avranno due bandierine, una rossa ed una bianca, che useranno per segnalare, ogni volta che lo riterranno opportuno, accadimenti come: attacchi andati a buon fine, scorrettezze, uscite dal campo di gara, ecc..

Nel Ji Yu Kumite (combattimento libero) l'obbiettivo per entrambi gli Atleti è di portare delle tecniche di attacco nei confronti dell'avversario che siano potenzialmente efficaci, tecnicamente corrette e dirette in parti del corpo non proibite, ricordiamo che il contatto è sempre vietato, viene a volte concesso un contatto lieve al viso ma che non provochi rossore, nelle altre parti del corpo, sempre escludendo le parti vietate, un contatto non pesante viene concesso inutile ricordare che il giudizio rimane comunque sempre a discrezione dell'Arbitro.

Durante la competizione l'Arbitro Centrale userà basilarmente delle terminologie tecniche in lingua Giapponese, è quindi consigliato agli Atleti imparare a loro volta i termini più usuali per comprendere cosa gli viene detto o assegnato.

Daremo più sotto un esempio del Quadrato di Gara, la ritualità dell'inizio della competizione tra Arbitri ed Atleti e le terminologie più usate durante il Kumite.

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L'Arbitro Centrale

Gestualità durante ogni incontro di Kumite


  • L’Arbitro Centrale si allinea, di fronte ai Presidenti di Giuria e rivolto verso il Tatami, affiancato dai Giudici d’Angolo, due destra e due sinistra, chiama gli Atleti a posizionarsi ai lati destro e sinistro del Tatami, uno di fronte all’altro.
  • L’Arbitro Centrale chiede agli Atleti di volgersi verso la Giuria e gli comanda il saluto ai Giudici, "Rei".
  • Successivamente comanda agli Atleti di salutarsi tra loro "Otagai Ni Rei".
  • L’Arbitro Centrale fa un passo avanti, si gira di 180° verso i Giudici d’Angolo, i due Giudici più in centro retrocedono di un passo e comanda il saluto tra Arbitro e Giudici.
  • L'Arbitro Centrale chiede ai Giudici la loro collaborazione prima dell'inizio di una pool di incontri rivolgendo loro la seguente frase: "ONEGAI SHIMASU".
  • L'Arbitro Centrale, alla fine della pool di incontri, ringrazierà i Giudici d'Angolo della collaborazione con la frase: "ARIGATO GOZAI MASHITA".