Kihon, ... i fondamentali del Karate

Il Kihon, nel Karate, è l'insieme delle tecniche fondamentali. Il termine "Kihon" comprende tutte le tecniche (posizioni, parate, attacchi di pugno, attacchi di calcio) più semplici che sono alla base per lo studio di quest’arte.  Potremmo tradurlo con le parole "basilare" o "rudimenti".

La parola Kihon è composta da due sezioni:

Ki (=motozuku=fondamenta o radici) e Hon (=moto=base).

Visualizzando gli ideogrammi delle due sezioni si nota che:

  • Ki 基 è formato da due parti, una che simboleggia la terra e l'altra rappresenta l'inizio;
  • Hon 本, invece, mostra un albero le cui radici sono rivolte verso il basso.

Il Kanji di Kihon è composto da 基Motozuku” (base, fondamentale, radici) e da 本Moto” (fonte, origine, base) da quanto sopra si può notare che il loro significato è diverso ma simile, l'unione dei due Kanji serve a rafforzarne il concetto finale. Il secondo Kanji è lo stesso della parola “Nihon-Koku日本 (1  approfondisci ) , Giappone, che letteralmente significa “il Paese dove ha origine il sole”.

La parola Kihon ha dunque il significato della necessità di porre delle solide fondamenta, delle profonde radici per poter costruire qualche cosa di duraturo. Nella cultura giapponese viene data molta importanza alla preparazione prima di mettere mano a qualunque progetto ed è importante essere padroni delle basi di qualunque disciplina, prima di progredire in essa.

Nel Karate, dunque, ma anche in qualsiasi altra disciplina, senza una perfetta padronanza degli esercizi i base, non è possibile progredire e raggiungere notevoli livelli di pratica. Le Basi del Karate, i primi esercizi insegnati all'allievo, portano a imparare il corretto uso del proprio corpo, sia esso in movimento o statico.

L'allievo neofita durante il Kihon ha l'opportunità di imparare anche i nomi in giapponese delle tecniche e delle posizioni.

Se volessimo semplificare la cosa potremmo dire che il Kihon è la ripetizione di movimenti e tecniche per cercarne la migliore esecuzione e farla propria.  I Maestri orientali dicono agli allievi "...shugiho, shugiho, shugiho!!".  Il significato di Shugiho è "...praticare, praticare, praticare!!" e quindi bisogna fare e riperere ed ancora fare e ripetere le stesse tecniche per centinaia, migliaia di volte fino a che il nostro corpo tenderà a darci come risposta l'apprendimento delle migliori esecuzioni, scartando tutto ciò che ritiene "imperfetto", tutto questo naturalmente va fatto sotto l'occhio di un Maestro esperto, percui è bene ricordare che: "... se ci alleniamo con posture e tecniche scorrette tutto quello che faremo sarà inutile se non addirittura dannoso".

Il Kihon, quindi, è la forma di allenamento base, di parata o di attacco, su cui si basa il Karate, è impensabile fare a meno di questo allenamento nel Dojō, esso rappresenta a tutti i livelli la ricerca della perfezione della tecnica, poiché questa ricerca non può esser portata avanti nel Kumite quando ci si deve "preoccupare" dell' avversario.

Nella pratica del Kihon si impara a migliorare la propria resistenza e a ottenere una maggiore rapidità nell'esecuzione; aiuta anche a rafforzare lo spirito combattivo e l'allievo apprende come gestire le "armi" del proprio corpo.

Infine ricordiamo lo Zanshin (残心) è uno stato di consapevolezza, di attenzione rilassata, nelle Arti Marziali giapponesi. Una traduzione letterale di Zanshin è "mente rimanente".

E' uno degli aspetti fondamentali di tutto il Karate e delle Arti Marziali in genere, insegna che bisogna a mantenere la concentrazione durante gli esercizi e la decisione con cui si deve eseguire ogni singola tecnica, sia che si combatta contro un avversario o che ci si stia allenando singolarmente e questa attentività deve essere mantenuta per tutta la durata dell'esecuzione di un Kata o di un combattimento, mai si deve intravvedere uno stato di rilassamento mentale nei confronti dell'avversario, immaginario nel caso del Kata e reale nel Kumite.

Nel Karate Tradizionale bisogna sapere che nessuna mossa o tecnica viene eseguita "a vuoto", l'idea è come se ci fosse sempre un'avversario (non visibile), che ci costringe a praticare al massimo delle nostre capacità, pena la nostra sconfitta.

Il Maestro disse: "...avrai raggiunto una ottima maturità quando nell'esecuzione dei Kata inizierai a vedere gli avversari."

Schede Kihon in PDF

Passaggio di Kyu

Passaggio di Dan


NOTA:
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