... ​Nel villaggio di Akata incontrò il suo primo Maestro.  Costui era un monaco cinese di nome Takahara Peichin. Fin dal principio Peichin mise in chiaro che lo studio delle arti marziali è un impegno che prende l'intero arco della vita, qualche mese o qualche anno non sono sufficienti.

Sotto la guida del monaco, Sakugawa progrediva con profitto nello studio del TE.
Un giorno mentre passeggiava vide un cinese elegantemente vestito che contemplava il riflesso della luna nel fiume, ed improvvisamente ebbe l'impulso di farlo ruzzolare con uno spintone ma, mentre si accingeva a mettere in atto il suo proposito, venne improvvisamente afferrato da una mano d'acciaio che lo redarguiva chiedendo spiegazione del suo proposito. Sakugawa era stupefatto e confuso, e non sapeva neppure spiegare cosa gli avesse preso.

Fortunatamente il gentiluomo altri non era che Kushanku (Koshokun) un addetto militare cinese esperto in Arti Marziali che soggiornava ad Okinawa, quando questi apprese che Sakugawa era un famoso studente di Karate, lo invitò presso di se per studiare ed approfondire l'arte. Fuori di se dalla contentezza Sakugawa corse dal proprio Maestro per narrargli della fortuna capitatagli, Takahara fu ben felice di incoraggiare il proprio allievo a proseguire lo studio del Karate con quello che era considerato il più grande esperto presente ad Okinawa.
Quando Kushanku ritornò in Cina, il monaco era già deceduto, e Sakugawa fece ritorno a Shuri dove istituì la propria scuola. 

A questo punto la vita si confonde col racconto simbolico, Si dice che Sakugawa avesse tre studenti molto bravi:
 - Il primo di nome OKUDA di statura imponente era estremamente forte;
 - il secondo MAKABE era di corporatura minuta, molto veloce e scattante, abilissimo negli spostamenti e nell'esecuzione di movimenti spettacolari;
 - il terzo MATSUMOTO era un serio praticante generico, nel senso che non aveva abilità specifiche e spettacolari, ma aveva un'ottima conoscenza di tutta la materia e per questo non era così famoso tra la gente come lo erano gli altri due.

Prima di ritirarsi passò il suo Menkyo Kaiden (certificato di maestria e completa conoscenza dell'arte) a Matsumoto. Questo deve essere interpretato in chiave simbolica, già allora serviva da monito a quella che sarebbe stata la diatriba (a tutt'oggi presente) sulla superiorità degli stili SHORIN e SHOREI.

Non a caso ritengo personalmente che il Maestro Funakoshi Gichin ha sentito l'esigenza, più tardi, di mantenere entrambi gli aspetti del Karate nel programma di insegnamento della scuola, rendendo obbligatorio lo studio di Kata Shorin e Shorei.
Sakugawa resta importante nella storia del Karate per il Kata Kushanku (KANKU), per il Kata di BO Sakugawa BO, per il DOJO KUN o principi che reggono la pratica del Karate e per il suo contributo nel sistematizzare l'arte segreta di Okinawa (To-De) e di integrarlo con l'arte cinese del combattimento e l'arte giapponese della spada.